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Covid, Oms: “L’autunno sarà duro, quarta dose e mascherine al chiuso”

Il capo della Regione Europea dell'Organizzazione mondiale della sanità invita a non perdere le 'abitudini' di questi due anni di pandemia

L’estate volge al termine e si avvicina una possibile ondata di Covid con l’arrivo del prossimo autunno. L’Oms prevede per l’Europa un netto aumento dei nuovi casi, a fronte dei quali è bene cautelarsi fin da ora. 

Nel giro di “poche settimane, si prevede che la Regione Europea raggiungerà i 250 milioni di casi confermati di Covid-19 da inizio pandemia, due anni e mezzo fa” ha dichiarato direttore Oms Europa, Hans Kluge. Con l’avvicinarsi dell’autunno-inverno, “prevediamo un aumento dei casi, con o senza una recrudescenza dell’influenza stagionale.” E questo vale per tutto il territorio dell’Unione europea, secondo l’alto dirigente Oms, compresa l’Italia. “Abbiamo fatto grandi passi contro la pandemia ma il virus circola ampiamente” ha sottolineato Kluge in conferenza stampa. Perciò ci sono state “ospedalizzazioni e ancora troppi decessi che si potevano prevenire. Circa 3mila solo nell’ultima settimana: un terzo del totale mondiale. Il virus si sta ancora evolvendo per eludere le nostre contromisure.”

Hans Kluge, direttore dell’Oms per l’Europa. Foto Ansa/Epa Mario Cruz

“Vaccini: Covid e contro l’influenza”

La priorità ora è somministrare una seconda dose di richiamo (quarta dose, ndr.) del vaccino anti-Covid ai più vulnerabili, inclusi gli anziani. Ma anche agli individui immunocompromessi e a quelli con patologie pregresse. Stiamo anche esortando i paesi a somministrare il vaccino antinfluenzale insieme al vaccino Covid, quando possibile“, ha aggiunto. In merito alla strategia da adottare in vista della stagione invernale, Kluge ha poi rilevato che “con una maggiore attenzione alla sorveglianza a livello di comunità, al rilevamento dei casi e alla cura, la strategia sottolinea la necessità di una diagnosi precoce. E dell’accesso alle cure primarie con gli antivirali orali per i pazienti vulnerabili“.

Salute mentale e burnout

Ciò significa, ha spiegato, “continuare a stabilizzare la trasmissione, senza la necessità di misure generali. La strategia affronta anche problemi persistenti come la salute mentale e il burnout degli operatori sanitari, il tutto in un unico quadro di risposta“. Il direttore dell’Oms-Europa ha tuttavia ricordato che, anche se l’introduzione della vaccinazione anti Covidcontinua a progredire nella maggior parte dei paesi, compresi i paesi a reddito medio e basso, milioni di persone rimangono non vaccinate in molte parti della nostra Regione. Dobbiamo trovare modi migliori per raggiungerli“, ha avvertito.

Foto Ansa

Allo stesso tempo, “le persone dovrebbero adottare misure di buon senso per proteggersi dal Covid, come indossare le mascherine al chiuso in luoghi affollati e sui mezzi pubblici, ventilare bene gli spazi e lavarsi le mani regolarmente“. Questi, ha concluso Kluge, “non sono nuovi messaggi, ma rimangono fondamentali per la sicurezza personale. La scelta di utilizzare queste misure semplici ma efficaci spetta a ciascuno di noi“.

Foto Ansa/Epa Adi Weda

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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