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Elezioni, Meloni nella bufera dopo aver pubblicato il video di uno stupro

Sui social della leader di Fratelli d'Italia un filmato per annunciare l'impegno sulla sicurezza nelle città. Letta: "Fare propaganda così è indecente"

A un mese dalle elezioni la polemica fra PD e FdI, i due partiti che si contendono il primato nei sondaggi, subisce un’impennata. In Sicilia, invece, scoppia il caso M5S: il partito di Conte chiude l’alleanza col PD in vista delle regionali, dopo aver fatto le primarie.

Sui social media di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e possibile nuova premier a ottobre, dopo le elezioni, appare un post sulla sicurezza nelle città. Oltre a un messaggio scritto c’è anche un video di un cittadino che ha ripreso una violenza sessuale all’alba del 21 agosto in centro a Piacenza.

Foto Ansa/Riccardo Dalle Luche

L’uomo, di 27 anni, è stato arrestato dalla polizia: un abitante, avendo udito le grida della donna, ha chiamato il numero di emergenza. Le volanti della questura hanno bloccato lo stupratore. La vittima è una 55enne ucraina che intorno alle 6 stava passeggiando da sola nel centro storico della città emiliana. Ad aggredirla e gettarla a terra sul marciapiedi un giovane straniero, originario della Guinea e con lo status di richiedente asilo. Ora si trova in carcere, mentre la donna è stata ricoverata all’ospedale in stato di choc.

Elezioni, Letta contro Meloni

La pubblicazione del video dello stupro sui social della presidente di Fratelli d’Italia fa infuriare il PD che passa all’attacco. “Faccio un appello a tutti perché tutti stiamo dentro i limiti della dignità e della decenza” dice il segretario dem, Enrico Letta. “Il video postato da Giorgia Meloni su uno stupro è un video indecente e indecoroso. C’è il rispetto delle persone che deve essere prima di tutto, quindi invito tutti a fare una campagna per le elezioni in cui si parli delle cose e ci si confronti anche animatamente. Ma non si può essere irrispettosi dei diritti delle persone“.

Foto Ansa/Massimo Percossi

La replica

Immagini di una terrificante violenza sessuale in mezzo alla strada irrompono dunque nella campagna per le elezioni, per iniziativa di Meloni. Che però replica duramente alle accuse. “Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza” ribatte Meloni. “Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto. Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto quando si parla di stupri e violenza sulle donne“.

La sindaca di Piacenza

Polemizza con Meloni anche la sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi, premiata dai piacentini alle elezioni comunali dello scorso giugno, tra le fila del PD. “La persona ha subito già una violenza, con questo video ne sta subendo un’altra. Se mi metto nei panni di questa donna penso che lei oggi non vorrebbe aprire internet e vedere cosa è successo“, commenta con l’Ansa. “Io – dice – non l’ho visto, non ho questa morbosità, mi dispiace per la persona filmata. Forse può servire a capire la gravità dell’atto, ma io non l’avrei pubblicato, ci sono indagini in corso. Mi domando: chi lo ha pubblicato lo avrebbe fatto lo stesso se la vittima fosse stata sua sorella o sua madre?“.

Katia Tarasconi, sindaca di Piacenza

Conte e le elezioni

Nella giornata di oggi il clima in vista delle elezioni si è esasperato anche fra M5S e PD. Su Facebook il leader di M5S, Giuseppe Conte annuncia che “in Sicilia il Movimento Cinque Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola“. Sarà Nuccio Di Paola, attuale referente regionale dei pentastellati, il candidato dei Cinque Stelle a governatore in Sicilia. La decisione del Movimento scatena l’ira del PD.

Durissimo il il segretario del partito in Sicilia, Anthony Barbagallo: “A Giuseppe Conte dico, intanto, che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo Movimento è tutt’altro che degna. Quello del M5S è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista“. “Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più. Tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto“. Così Caterina Chinnici, che aveva vinto le Primarie della coalizione progressista, sulla decisione del M5S di rompere l’alleanza in Sicilia.

Giuseppe Conte. Foto Ansa/Angelo Carconi

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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