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Elezioni: Cirinnà fa retromarcia e si candida ma nel Pd cresce la tensione

Enrico Letta punta sui giovani e nomina 4 capilista sotto i 35 anni in altrettanti collegi uninominali

Giorni di Ferragosto ad alta tensione per le elezioni in casa PD. Monica Cirinnà, che in un primo momento aveva rifiutato la sfida in un collegio uninominale a suo dire “inadatto ai miei temi”, ha cambiato idea e ora accetta di correre.

Letta sarà capolista alla Camera in Veneto e Lombardia, Franceschini al Senato a Napoli, Casini e l’ex sindaco Merola a Bologna. L’ex segretaria della Cisl Furlan in Sicilia, Zingaretti nel Lazio. Candidati anche l’economista Cottarelli (capolista al Senato a Milano) e l’epidemiologo Crisanti (capolista in Europa). Fuori, tra gli altri, Lotti, Ceccanti e Gasbarra. Cirinnà invece ci ripensa: “Accetto un collegio difficile, combatto come l’ultimo dei gladiatori“. Il taglio dei parlamentari riduce i seggi disponibili e aumenta i malumori degli esclusi. “Sono scelte politiche, niente scuse vigliacche“, l’affondo dell’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, ex fedelissimo di Renzi escluso dalle liste PD. E Renzi attacca: “Le scelte di Letta dettate dal rancore.”

Monica Cirinnà. Foto Foto Ansa

Tra le candidature in lizza ci saranno anche 4 giovani under 35 indicati come capolista. Sono: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. Fonti del Pd assicurano che è stata rispettata la parità di genere nella composizione dei candidati nelle liste. “Cirinnà va su un collegio dato perdente, senza paracadute e senza che glielo diciamo…“. Così la senatrice uscente Monica Cirinnà, paladina dei diritti Lgbt, sintetizza la scelta del PD sulla sua candidatura in una conferenza stampa. “L’uninominale Roma 4 contiene dei territori per cui io non sono adatta“, spiega Cirinnà riferendo dei molti messaggi di supporto ricevuti. “Letta chiacchiera di occhi di tigre, io li tiro fuori, ma lo faccio solo per loro, per una comunità. Combattere come ultimo dei gladiatori è l’unico modo per non sottrarmi alla battaglia. Non è un ripensamento dettato da interesse, ma da amore e rispetto“.

Elezioni, scommessa sui giovani

Per quanto riguarda tutti under 35 sono ufficialmente in corsa i quattro nomi: Rachele Scarpa, Caterina Cerroni, Raffaele La Regina e Marco Sarracino. Volti ancora poco noti a livello nazionale, ma da anni impegnati nei territori di provenienza: ecco i loro profili e le loro battaglie politiche. Rachele Scarpa, 25 anni, nata a Treviso, era stata già candidata come indipendente nella lista del Pd a sostegno di Arturo Lorenzoni alle Regionali del 2020 (vinte dal leghista Luca Zaia). Diplomata al Liceo Classico, laureanda in Lettere antiche all’Università di Padova, è stata coordinatrice provinciale e regionale della Rete degli Studenti Medi (il sindacato studentesco delle superiori) e ha fatto esperienza sul campo con il movimento delle Sardine. Tra i temi che la appassionano ci sono la lotta alle diseguaglianze di genere e il lavoro.

a sinistra: Caterina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino e Rachele Scarpa

Caterina Cerroni, originaria di Agnone, in provincia di Isernia sarà la capolista nel collegio plurinominale della Camera in Molise. Alle ultime elezioni europee è stata la più giovane candidata del PD. Oggi guida i Giovani dem. Dal 2018 al 2021 è stata vicepresidente della Unione Internazionale della Gioventù Socialista (IUSY). È stata alla guida del network mondiale social democratiche. Nel collegio plurinominale Napoli 2 della Camera capolista sarà Marco Sarracino, segretario metropolitano del capoluogo campano. Sotto la sua direzione il Pd è tornato ad amministrare Napoli dopo oltre 10 anni e ha conquistato diversi comuni dell’area metropolitana. Raffaele La Regina è originario di Potenza e sarà capolista alla Camera nel collegio plurinominale in Basilicata. Laureato in Scienze della Pubblica Amministrazione, dottorando precario in Storia contemporanea. “Il diritto a restare” è stato lo slogan della sua campagna congressuale del 2021. Attualmente è segretario regionale del Pd.

Enrico Letta. Foto Ansa/Maurizio Brambatti

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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