Cessate il fuoco fra Gaza e Israele e una nottata di calma, dopo 3 giorni di violenti combattimenti. La mediazione dell’Egitto ha posto fine a un’escalation di guerra. Resta da capire se la tregua durerà.

Secondo le autorità palestinesi, e in particolare il ministero della Salute, i bombardamenti di Israele hanno causato decine di vittime e centinaia di feriti. Israele ha annunciato che riaprirà da oggi 8 agosto il valico commerciale di Kerem Shalom. La chiusura aveva provocato la cessazione delle attività della centrale elettrica di Gaza. Riapre anche il valico di Erez da dove oggi potranno transitare 14mila manovali palestinesi della Striscia di Gaza che ogni giorno vanno a lavorare in Israele. Nella giornata di ieri 7 agosto il valico di Erez avrebbe subito danneggiamenti dai mortai della Jihad islamica, ma a quanto pare è ancora agibile. Nella zona vicina alla Striscia, Israele mantiene tuttavia ancora “alcune misure prudenziali“: gli agricoltori non possono raggiungere i campi vicini ai reticolati di confine.

Foto Ansa/Epa Haitham Imad

Gaza, cosa ha colpito Israele

In tre giorni di combattimenti Israele ha colpito a Gaza 170 “obiettivi che riteneva appartenere ai movimenti per la Jihad islamica. Fra questi: un tunnel militare, magazzini, rampe di lancio, postazioni e anche esponenti di spicco dell’ala militare di quella organizzazione. Dieci lanci di razzi da Gaza verso Israele non hanno avuto successo perché intercettati a terra, in tempo reale. Con la conclusione della operazione Breaking Dawn a Gaza la radio militare israeliana ha quantificato gli attacchi da parte palestinese. Secondo Tel Aviv i miliziani di Gaza avrebbero lanciato 1.100 razzi, di cui 900 sarebbero entrati in territorio israeliano. Gli altri sarebbero ricaduti nella Striscia.

Una donna israeliana dell’insediamento di Sde Nitzan che ha avuto la casa colpita da razzi lanciati da Gaza. Foto Ansa/Epa Atef Safadi

Razzi intercettati

Le batterie di difesa del sistema Iron Dome (cupola di ferro) avrebbero intercettato 380 razzi da Gazache minacciavano direttamente zone abitate in Israele“. Si tratta, secondo la radio militare di Israele, di una percentuale di successo del 96-97%. Una percentuale nettamente superiore a quella registrata negli ultimi 10 anni nelle operazioni condotte contro Hamas a Gaza. Ciò sarebbe dovuto al “costante perfezionamento di quelle batterie. Il nuovo sistema di intercettamento con razzi laser non è stato ancora utilizzato e sarà operativo solo fra uno-due anni“.

Una casa di Rafah, a Gaza, distrutta da bombardamenti israeliani. Foto Ansa/Epa Mohammed Saber

Dagli Stati Uniti il presidente americano, Joe Biden, plaude al cessate il fuoco fra Israele e Gaza con la mediazione dell’Egitto. Lo afferma lo stesso Biden sottolineando come “sia gli israeliani sia i palestinesi meritano di vivere in sicurezza“. Di certo l’infinito conflitto israelo-palestinese non si ferma. Va avanti da decenni e ogni intesa di pace sembra poi destinata a essere superato dal clamore delle armi.