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Val di Susa, No Tav all’assalto del cantiere: “Anche con un ariete di cemento”

A San Didero sassi e bombe carta contro la polizia che risponde con lacrimogeni e idranti

Assalto di militanti No Tav al cantiere di San Didero, in Val di Susa (Torino). Un migliaio di persone hanno manifestato, poi sono partite le violenze. La polizia ha risposto a colpi di lacrimogeni. Dodici agenti contusi.  

Contusi alcuni operatori di polizia, colpiti dal lancio degli oggetti da parte di alcuni manifestanti, arrivati, quanto sembra, da Venaus, vicino alla Val di Susa. Secondo la questura sarebbero oltre un migliaio i No Tav in zona, oggi 30 luglio. In un comunicato la polizia dichiara che “sono giunti a San Didero dal campeggio di Venaus con vari mezzi“. E hanno “da subito cominciato ad assaltare il cantiere sia al varco posto sul lato della statale sia nella zona est, a ridosso dell’autostrada. C’è stato un fitto lancio di petardi, artifizi pirotecnici e sassi in direzione delle forze di polizia disposte a protezione del sito“.

I No Tav davanti al cantiere di San Didero. Foto Twitter @DinamoPress

Scontri con la polizia

Un gruppo di alcune decine di persone – recita la nota pomeridiana della Questura citata da Torino Today – si è posizionato oltre l’autostrada sul lato opposto del cantiere“. Da lì sono cominciati “lanci di oggetti contundenti che hanno coinvolto la circolazione autostradale costringendo alla chiusura temporanea della stessa all’altezza di Avigliana.” A quel punto c’è stato “l’intervento dei contingenti della Forza Pubblica per respingerli ed allontanarli“. Le forze dell’ordine si sono opposte ai No Tav con idranti e di lacrimogeni. “L’azione violentissima è tuttora in corso“, conclude la nota della questura torinese alle 17:30.

Il proclama No Tav

Siamo in marcia!” riportava la pagina facebook Notavinfo Notav. “In tantissimi No TAV partiti dal Festival Alta Felicità per raggiungere il fortino di San Didero, il cantiere del nulla! La lotta per la nostra Terra è lotta per il Pianeta!“. “Il fortino di San Didero non ha diritto di esistere!“, hanno scritto alcuni manifestanti davanti al cantiere. “È iniziata la battitura al cantiere della vergogna! 5 milioni spesi per tirare su un fortino vuoto e altri 49 previsti per un autoporto, ma il Tav non doveva spostare il traffico dalla gomma su rotaia? Ettari di alberi abbattuti e territorio devastato, come sempre per l’interesse di pochi“, aggiungono.

Al centro il questore di Torino, Vincenzo Ciarambino. Foto Twitter @QuesturaTorino

12 poliziotti feriti

Sarebbero 12 gli operatori di polizia feriti dal lancio di oggetti contundenti e bombe carta. A lanciare gli oggetti, militanti No Tav che hanno agito con il volto travisato da cappucci o maschere antigas. Dopo le 18 di sabato 30 luglio, continua la nota della questura, “il lato autostradale del cantiere è stato liberato, mentre continua l’azione sul lato della statale, dove sono presenti un migliaio di manifestanti“. Alcuni di essi “continuano il tentativo di sfondamento della recinzione e dei cancelli del cantiere anche mediante mediante l’utilizzo di un ariete artigianale in cemento“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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