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Covid Italia, calano i ricoveri. In Cina lockdown a Wuhan per 4 casi

Nel nostro Paese i contagi giornalieri sono ancora decine di migliaia

Cambia segno la curva dei ricoveri Covid in Italia, che adesso sono in calo. Ma la pandemia è tutt’altro che sconfitta. Il 28 luglio 60mila nuovi contagi e 199 vittime.

Dopo l’ultimo mese in salita, la percentuale di occupazione dei posti letto ospedalieri da parte dei pazienti Covid nei reparti di area medica segna una lieve diminuzione, pari a -2%. Resta invece stabile il dato delle terapie intensive. I dati emergono da un report relativo alla settimana da 19 al 26 luglio. E provengono dagli ospedali aderenti alla rete sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).

Nell’ultima settimana, inoltre, si registra una diminuzione pari al -4,2% dei pazienti ‘con Covid’. Tuttavia i pazienti trovati incidentalmente positivi al tampone pre-ricovero – ma arrivati in ospedale per curare altre patologie – rappresentano il 56% del totale dei pazienti Covid. Resta bassa la percentuale di occupazione delle rianimazioni. È pari al 4,9% del totale dei pazienti che hanno contratto la patologia derivante dal virus Sars-CoV-2. “In linea con l’andamento dei contagi in calo registriamo la prima discesa dei ricoveri di questa ondata epidemica estiva legata alla variante Omicron 5“, commenta il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore.

Il Covid in Cina

Dal paese in cui il Coronavirus è partito, la Cina, arrivano notizie di lockdown per Covid. Da oggi 28 luglio, infatti, nuove chiusure per quasi un milione di persone su un totale di 11 milioni di residenti della megalopoli di Wuhan. Come è noto si tratta della città dove a fine 2019 si materializzò per la prima volta l’incubo del Covid-19. Le autorità del distretto di Jiangxia, dopo l’accertamento di soli 4 casi, e per giunta asintomatici, hanno fatto scattare tre giorni di “misure di controllo temporanee“. Nelle aree più ad alto rischio c’è l’obbligo di rimanere a casa, in quelle a medio rischio resta la possibilità di uscite limitata alle aree dei rispettivi comprensori residenziali.

Wuhan ‘chiude’ di nuovo

Chiusi tutti i luoghi di intrattenimento: dai bar ai cinema, dagli internet cafè ai piccoli ambulatori e ai mercati dei prodotti agricoli. Sospesi anche tutti i trasporti pubblici, dai bus alla metro. I residenti non possono lasciare il quartiere se non per assoluta necessità. Le autorità hanno identificato quattro aree ad alto rischio. Lì c’è il divieto di uscire di casa e altre quattro designate a rischio medio che impedisce ai residenti di lasciare i propri complessi.

Le misure mirano a “ridurre ulteriormente il flusso di persone, il rischio di infezioni e di ottenere lo ‘zero-Covid dinamico’ nel più breve tempo possibile“, secondo i contenuti di una nota. Wuhan, hub industriale e dei trasporti capoluogo dell’Hubei, ha imposto il primo lockdown al mondo di due mesi contro il Covid a inizio del 2020 per contenere il nuovo Coronavirus. E questo dopo aver inizialmente minimizzato la sua portata e messo a tacere gli operatori sanitari che tentarono di lanciare allarmi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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