Il caldo record di questi giorni, a quota 40 gradi, sta creando problemi a ogni livello. A La Spezia un treno ha sviato a causa della deformazione di un binario. A Milano la metro ha dovuto procedere rallentando sensibilmente per l’iper calore delle rotaie.

Il primo caso riguarda la città ligure. È avvenuto all’interno dell’area portuale della Spezia. Il locomotore trainava un convoglio merci nei pressi della stazione di La Spezia Marittima. L’incidente ha causato l’interruzione della circolazione. Non ci sono stati feriti. Lo svio è avvenuto nei pressi di un deviatoio, fanno sapere dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale. Lì le tolleranze previste per la dilatazione del metallo sono più limitate.

Foto Ansa/Mourad Balti Touati

Problemi dovuti alle alte temperature di questo super caldo si sono riscontrati anche sui binari della metro di Milano. Atm rende noto che “per precauzione” i treni della Linea 2 della metropolitana di Milano “viaggiano a velocità ridotta sui tratti all’aperto, dove rete elettrica e rotaie sono esposte a temperature critiche“. “Considerate maggiori tempi di viaggio” scrive Atm sui social. “La nostra attenzione è massima. Siamo impegnati per garantire il servizio in sicurezza tenendo costantemente sotto controllo le temperature in diversi punti della rete” .

Caldo, 60 gradi sulle rotaie

La temperatura delle rotaie della Linea 2 della Metropolitana milanese, nel suo tratto scoperto, è giunta al di sopra dei 57-60 gradi. Come previsto dai protocolli ferroviari, Atm, secondo quanto si è saputo per la prima volta, ha rallentato i convogli per “precauzione“. Il tratto interessato si snoda per alcune stazioni sia a est, verso Cologno e Gessate e a ovest verso Assago. I rallentamenti non hanno determinato a ora forti disagi, ma non è escluso che si riflettano a intermittenza su tutte le altri reti.

Piazza Duomo a Milano, fra le città più calde d’Italia. Foto Ansa/Paolo Salmoirago

Si teme per fragili e anziani

Viste le temperature estreme raggiunte quest’anno, i dati ci fanno ritenere che nel 2022 avremo un eccesso di mortalità dovuto al caldo. Come avvenuto già durante l’estate del 2003. Tanto più che oggi, rispetto a 20 anni fa, per via dell’aumento dell’aspettativa di vita, abbiamo una maggior presenza di anziani e fragili. Ossia le persone sulla cui salute il caldo eccessivo può avere un impatto più forte“. Lo spiega all’Ansa Chiara Cadeddu, docente di Igiene e medicina preventiva dell’Università Cattolica. Cadeddu è anche coordinatrice del dossier Il cambiamento climatico in Italia, presentato il 22 luglio dall’Italian Institute for Planetary Health.

Foto Ansa/Tino Romano