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È morto Leonardo Del Vecchio, chi era il martinitt che inventò Luxottica

Aveva 87 anni, dal nulla ha costruito un impero economico e finanziario. Il suo patrimonio è stimato a 27 miliardi di dollari

È morto a 87 anni, al San Raffaele di Milano, Leonardo Del Vecchio. Il fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica, era uno degli uomini più ricchi del mondo.

Lo scorso aprile la rivista americana Forbes ha valutato la sua ricchezza a circa 27,3 miliardi di dollari, rendendolo il secondo uomo più ricco d’Italia e il 62° al mondo. Cavaliere del Lavoro, Del Vecchio era stato un bambino milanese orfano, un martinin. Da adulto è stato l’ago della bilancia del salotto finanziario del capoluogo lombardo per mezzo secolo. Oltre al colosso degli occhiali aveva partecipazioni importanti in Mediobanca e Generali. Del Vecchio è stato il classico self made man. Nato a Milano nel 1935 da genitori emigrati dalla Puglia, era l’ultimo di 4 figli. La madre, rimasta vedova poco prima di partorirlo, non era stata in grado di accudirlo e preferì affidarlo al collegio dei Martinitt (plurale di martinin).

Leonardo Del Vecchio
Foto Ansa/Daniel Dal Zennaro

Poi a 15 anni il primo lavoro, garzone in una fabbrica produttrice di coppe. Sono i proprietari di questa azienda, la Johnson, a spingerlo a frequentare all’Accademia di Brera corsi serali di design e incisione. Del Vecchio nella sua lunga vita non è mai stato fermo. A 22 anni si trasferisce in Trentino e poi in Veneto. Ad Agordo apre una bottega di montature per occhiali: la Luxottica. Siamo nel 1961 e l’azienda ha 14 operai e si specializza nella minuteria per occhialerie. Sessanta anni più tardi, cioè oggi, Luxottica è un colosso da 80mila dipendenti, 9mila negozi e un fatturato di oltre 30 miliardi di euro.

Del Vecchio, 6 figli e 3 donne

La vita professionale del patron di Luxottica è stata lunga e ricca di traguardi. Anche quella privata non è stata da meno, magari un po’ più ‘colorita’. Sposato tre volte, ha avuto sei figli: Claudio, Marisa, Paola (dal primo matrimonio con Luciana Nervo). Poi Leonardo Maria (dall’attuale moglie Nicoletta Zampillo). Infine Luca e Clemente (nati nel 2001 e nel 2004, avuti dalla ex compagna Sabina Grossi).

luxottica
Foto Ansa/Daniel Dal Zennaro

Ora si aprirà il capitolo della successione. Leonardo Del Vecchio aveva conferito tutte le sue azioni in una cassaforte di famiglia in Lussemburgo, la Delfin S.à.r.l.. Ne possedeva a suo nome il 25%, quota che aveva già deciso sarebbe passata alla moglie Nicoletta Zampillo al suo decesso. Il restante 75% è diviso equamente tra i sei figli (12,5% a testa). Del Vecchio aveva però mantenuto il controllo del 100%, tramite l’usufrutto, fino alla propria morte.

Cos’è Luxottica

Il capolavoro aziendale di Leonardo Del Vecchio è appunto Luxottica Group S.p.A.. Si stratta di un’azienda italiana che produce e commercializza occhiali, presente in oltre 150 paesi di tutti i continenti. È la più grande produttrice mondiale di montature per occhiali da vista e da sole. Nel 2017 c’è stata la fusione di Luxottica con il gruppo francese Essilor. Da ottobre 2018, Luxottica Group S.p.A. è una controllata della holding EssilorLuxottica.

del vecchio leonardo
Foto Ansa/Franco Silvi

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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