Sarà ”pratica e non diplomatica” la risposta della Russia al ”blocco di Kaliningrad”, ovvero al divieto di transito imposto dalla Lituania.

Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, nel suo briefing settimanale. Zakharova non ha approfondito la natura delle misurepratiche‘ che la Russia intende adottare contro la Lituania. In ogni caso la priorità assoluta della diplomazia russa rimane quella di prevenire un conflitto diretto tra potenze nucleari. Lo ha sottolineato il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, nel corso di una riunione del Trialogue Club International.

Foto Ansa/Epa Valda Kalnina

Cosa ha fatto la Lituania

Ma cosa è successo? Venerdì scorso 17 giugno la Lituania ha vietato il traffico ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni internazionali contro la Russia. In questo modo ha isolato la piccola exclave della città di Kaliningrad che si affaccia sul Mar Baltico. Tale exclave è un territorio russo circondato da quello lituano e da quello polacco. La Lituania è uno Stato indipendente dal 1990, dopo il crollo del Muro di Berlino. La capitale è Vilnius, il paese ha meno di 3 milioni di abitanti. È uno dei cosiddetti Stati baltici assieme a Estonia e Lettonia. E come anche questi ultimi, è un’ex repubblica sovietica che teme di finire nel mirino della Russia.

Cos’è Kaliningrad

I paesi baltici – Estonia, Lettonia e Lituania – sono nella NATO. Kaliningrad è invece una città della Russia, da dopo la Seconda Guerra Mondiale; ha poco meno di mezzo milione di abitanti quasi come Genova. È capoluogo e centro principale dell’exclave russa tra Polonia e Lituania. Con accesso al Mar Baltico, di cui è uno dei porti più importanti in assoluto. La città si trova nella storica provincia della Prussia Orientale, regione che fu per secoli di cultura tedesca. Non solo: Kaliningrad fino al 1946 si chiamava Königsberg, e vi nacque il grande filosofo settecentesco Immanuel Kant.

Il timore di nuove aggressioni

Tornado alla crisi di Kaliningrad, gli Stati Uniti hanno già fatto sapere che non rimarranno inerti se la Russia dovesse compiere atti ostili contro la Lituania, paese NATO. Da settimane, ormai, molti analisti occidentali hanno affermato che la prossima vittima di guerra della Russia di Putin, potrebbe essere, dopo l’Ucraina, proprio uno degli Stati baltici. All’inizio di marzo, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha avvertito che Putin avrebbe tentato di occupare il Baltico se la Russia fosse riuscita a conquistare l’Ucraina. “Se l’Ucraina crolla, la prossima mossa sarà per i paesi baltici“, aveva dichiarato.

“Attacchi simulati all’Estonia”

La Russia starebbe addirittura già simulando attacchi missilistici contro l’Estonia. La circostanza emerge da un’intervista del capo di Stato maggiore del ministero della Difesa estone, Kusti Salm, alla testata finlandese Iltalehti. “La Russia starebbe attualmente conducendo esercitazioni in cui simula attacchi missilistici sul territorio estone” ha affermato. Inoltre, gli elicotteri militari russi avrebbero più volte violato lo spazio aereo dei Paesi baltici. E “un elicottero non attraversa accidentalmente il confine“, ha sottolineato Salm. “I russi pensano che non meritiamo l’indipendenza. Le loro recenti operazioni e comunicazioni strategiche lo confermano“.

Tallinn, capitale dell’Estonia