Matteo Berrettini al primo torneo dopo l’infortunio e l’operazione alla mano trionfa al Boss Open di Stoccarda in tre set su Andy Murray. Con il punteggio di 6-4, 5-7, 6-3  in due ore e 4o minuti.

Il romano unica testa di serie rimasta, ha rispettato i pronostici anche contro sir Andy Murray, dopo aver regolato in semifinale il padrone di casa Oscar Otte. Il torneo tedesco è servito a Matteo Berrettini per ritrovare i suoi colpi migliori. Autorevole la prestazione nella prima finale giocata dall’azzurro quest’anno, la quarta in carriera sull’erba.

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Conferma i numeri da superficie preferita, come lui nessun italiano mai: una sola sconfitta quella della finale di Wimbledon lo scorso anno; e tre vittorie, quella odierna proprio in terra teutonica come nel 2019 e al Queen’s lo scorso anno. Sono in tutto sei i titoli del tour su 9 finali disputate. Il n.1 azzurro iscrive di nuovo il suo nome nell’albo d’oro a Stoccarda, con lo stesso sponsor di Berrettini. Dopo nomi pesanti e vincitori di slam come Federer, Nadal, Cilic e Thiem.

Il match: un Berrettini solido ritrova i suoi colpi sull’erba

Il break nel primo set arriva praticamente subito – al secondo turno di servizio dello scozzese – mentre in risposta il romano gioca bene, sia di dritto che di rovescio e tira molto più forte dell’avversario. E quando può piazzare il colpo, come quando ha il tempo di girarsi sul dritto, è devastante. Finisce in 49 minuti. Seconda frazione equilibrata fino al 4 pari, quando lo scozzese prima salva ben 4 palle break, si conquista il tiebreak e poi riesce a strappare il servizio a Berrettini. Siamo all’altezza delle due ore di gioco. Sir Andy, tre volte campione slam, prova il guizzo, memore dell’aver saputo aver ragione del n.5 al mondo e 1 del seeding, Stefanos Tsitsipas, proprio qui in Germania. Il terzo set parte con il n.1 azzurro che piazza il break al primo gioco. Poi arriva il primo medical time out. Il baronetto inglese non può forzare al servizio, per un problema addominale, e finisce con un altro break.

Screen premiazione

La prova di forza mentale di Matteo

Berrettini per la quarta volta su 4 gravi infortuni in carriera è tornato 84 giorni dopo mostrando una solidità mentale pari solo al suo strapotere fisico. Quella mentalità vincente che lo ha portato stabilmente in top ten e fino al sesto posto nel ranking. Era solo il 29 marzo quando dal proprio profilo Instagram aveva annunciato, dopo il ritiro dal torneo di Miami, l’infortunio alla mano destra e la piccola operazione “per garantire un rapido e completo recupero“.

Matteo Berrettini è tornato, vincente in vista della difesa del titolo nel torneo della Regina a Londra, in cui lo scorso anno è iniziata la cavalcata verso i Championship. Recupera una piccola parte dei punti – ben 1.200, dopo quelli persi a causa dell’infortunio – che non arriveranno per nessuno dopo il braccio di ferro tra il torneo di Wimbledon – che ha espulso russi e bielorussi – e la Federazione che ha imposto uno slam senza punti. E’ probabile che come lo scorso anno al Queen’s vedremo uno scontro Murray vs Berrettini. Lo scozzese che a quasi 6 anni dalla vittoria a Wimbledon del 2016 e a due anni e mezzo dall’ultima finale ATP – Anversa nel 2019 – lunedì sarà n. 47 al mondo. Noi intanto gioiamo per il nostro n.1: Berrettini è tornato a vincere sull’erba!