Con un’uscita a sorpresa Joe Biden, ha criticato pubblicamente il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. “Non volle ascoltare” gli avvertimenti americani prima dell’invasione russa, è l’accusa del capo della Casa Bianca.

Biden ha parlato durante un evento di raccolta fondi che si è svolto a Los Angeles. “Lo so che molti pensavano stessi esagerando” ha detto Biden. “Ma sapevo che avevamo le informazioni a sostegno dell’analisi“. Quindi il presidente Usa ha aggiunto: “Putin avrebbe superato la frontiera. Non c’era alcun dubbio, e Zelensky non volle ascoltare, così come molte altre persone. Ne capisco il motivo, ma alla fine Putin lo ha fatto“. Le dichiarazioni del presidente americano sono state soprattutto un modo per tornare ad attaccare la Russia di Putin. Tuttavia non è sfuggito agli osservatori un elemento di critica all’Ucraina, vista forse come un paese che dovrebbe sempre seguire i ‘consigli’ da oltreoceano.

In Ucraina la situazione bellica vede consolidarsi il controllo del Donbass da parte russa. Sebbene “Severodonetsk, Lysychansk e altre città dell’Est stiano ancora in piedi” e le truppe di Kiev abbiano contrattaccato a Kherson, nel Sud, l’Ucraina sta perdendo la guerra. L’amara constatazione arriva direttamente dall’intelligence ucraina. Kiev chiede ancora più armi, comprese quelle pesanti, all’Occidente. Ma si tratta di un appello al quale – a detta del governo di Volodymyr Zelensky – gli alleati rispondono sempre più lentamente.

Ucraina, “corpi in discarica

Il sindaco di Mariupol accusa le truppe russe di avere abbattuto edifici senza aver prima prelevato e sepolto i cadaveri dei cittadini morti a causa dei bombardamenti. I cadaveri, dice Vadym Boychenko, sono finiti in discarica con le macerie. Il primo cittadino – fuggito da Mariupol verso il territorio controllato dall’Ucraina -, afferma che in un primo tempo “gli occupanti hanno coinvolto i residenti della città nello smantellare con cura le macerie“.

Auto distrutte dai russi a Mariupol. Foto Ansa/Telegram Petro Androshenko

Quando però hanno visto l’enorme numero di corpi senza vita che emergevano hanno immediatamente fatto allontanare i residenti locali. “Il numero reale di cadaveri sotto le macerie delle case distrutte è spaventoso” scrive Boychenko sul canale Telegram del Consiglio comunale di Mariupol. “Tra le 50 e le 100 persone sono state uccise in quasi tutti gli edifici distrutti ei russi hanno abbattuto 1.300 palazzi” in città. Il Comune di Mariupol ritiene che almeno 22mila residenti della città ucraina sudorientale abbiano perso la vita durante i primi tre mesi della guerra scatenata da Vladimir Putin. “Purtroppo il numero reale potrebbe essere molto più alto“, secondo Boychenko.

Un’immagine di Avdiivka, nel Donetsk, in Donbass, fornita dalla polizia ucraina. Foto Ansa