La guerra in Ucraina fa registrare spiragli di tregua sul fronte della crisi alimentare. Il ministero della Difesa russo ha annunciato l’apertura di un corridoio umanitario per l’uscita in sicurezza delle navi straniere dal porto di Mariupol.

Dichiarazioni in questo senso le ha fatte, mercoledì 25 maggio, Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale russa. “Per l’uscita sicura delle navi straniere dal porto di Mariupol si è organizzato un corridoio umanitario lungo 115 miglia e largo 2 miglia in direzione del Mar Nero“, ha annunciato. “A seguito di una serie di misure adottate dalla Marina russa, il pericolo di mine nelle acque del porto di Mariupol non c’è più” ha aggiunto. Perciò “si stanno adottando misure per ripristinare le infrastrutture portuali“. A detta del funzionario russo “in 6 portiKherson, Nikolaev, Chernomorsk, Ochakov, Odessa e Yuzhny70 navi straniere provenienti da 16 Stati rimangono bloccate“.

Ucraina, la pace difficile

Lo sblocco almeno del porto di Mariupol da parte russa sembra indicare che ormai l’area è sotto pieno controllo di Mosca. I russi stanno prevalendo nella guerra a sud e a est, nel Donbass, sia pure più lentamente del previsto, e le controffensive delle forze armate dell’Ucraina appaiono in stallo. Nela regione di Lugansk (Donbass) anche l’ultimo distributore di gas è chiuso; la zona è completamente priva di acqua e luce. Lo ha annunciato il governatore, Serhiy Gaidai, sul suo canale Telegram. I residenti della regione limitrofa di Donetsk sono stati avvertiti che potrebbero rimanere senza carburante.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, 44 anni

Ma il Governo di Kiev fa sapere che tornerà a negoziare la pace con la Russia solo dopo che Mosca avrà restituito i territori conquistati dopo l’invasione del 24 febbraio. Lo ha dichiarato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, spiegando le sue condizioni per i negoziati in un’intervista alla testata giapponese NHK. “Vogliamo riportare il nostro territorio ai confini pre-24 febbraio. Solo dopo potremo sederci al tavolo delle trattative“, ha detto Zelensky. Il leader di Kiev ha ribadito che Donbass e Crimea sono ucraine.

Di Maio sulla guerra del grano

Intervenuto a un evento di Coldiretti, oggi 25 maggio, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha parlato della guerra in Ucraina, giunta ormai a tre mesi di ininterrotto conflitto armato. “A me dispiace che qualcuno si sia convinto di quello che vuole Putin” ha detto. “E cioè che noi abbiamo un problema di grano perché l’Unione Europea ha colpito la Russia con le sanzioni. Noi abbiamo un problema di grano perché i porti dell’Ucraina sono bloccati, hanno un blocco militare da parte delle navi russe“. “In queste ore, grazie alla mediazione delle Nazioni Unite, si stanno cominciando a sbloccare alcune navi commerciali per portare via quelle quantità di grano prodotto in Ucraina“, ha aggiunto.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio