L’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma ha registrato il primo caso italiano del cosiddetto ‘vaiolo delle scimmie’. Il paziente ricoverato è un viaggiatore di rientro dalle Isole Canarie. Non è in gravi condizioni. Altri due i casi sospetti.

L’Istituto superiore di sanità ha costituito una task force composta da esperti del settore” si legge in una nota dell’Iss. “E ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale“. “Al momento nel nostro Paese non si registra una situazione di allarme e il quadro è sotto controllo” ha detto all’Ansa Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss.

Vaiolo, attenzione ai sintomi

“Proprio qui a Berlino al G7 ne ho parlato informalmente con la commissaria Stella Kyriakides e gli altri ministri“, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Massima attenzione, ma nessun allarme eccessivo” Così il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. A livello di Europa e Stati Uniti sarebbero in tutto una ventina i casi accertati fra Gran Bretagna, Portogallo, Spagna, Svezia e Usa. “La raccomandazione – rileva Sileri – è quella di rivolgersi al medico di fiducia nel caso in cui si avvertano i sintomi specifici di questa malattia, e in particolare la comparsa sulla pelle di vescicole tondeggianti, specie se accompagnate da dolori muscolari, febbre o cefalea“.

Il vaiolo delle scimmie è una malattia rara, meno grave del vaiolo umano, che si presenta generalmente con febbre, mialgia, linfoadenopatia (ghiandole gonfie). E un’eruzione cutanea sulle mani e sul viso, simile alla varicella. Nonostante il nome, le scimmie non sono un serbatoio del virus, che è invece ignoto. Principali candidati a restare contagiati sono i piccoli roditori, come gli scoiattoli delle foreste pluviali africane, principalmente in Africa occidentale e centrale.

Le modalità di trasmissione

La trasmissione agli esseri umani avviene essenzialmente per via respiratoria attraverso goccioline di saliva. Tuttavia, spiega l’Istituto Spallanzani, “può avvenire tramite il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti“, ad esempio tramite rapporti sessuali. “Raccomandiamo prudenza nei contatti stretti o sessuali che presuppongano uno scambio di fluidi corporei, soprattutto se sono presenti lesioni cutanee o sintomi febbrili“. Lo afferma Anna Teresa Palamara dell’Iss.

I casi di vaiolo in Europa

Nell’Unione europea risultano al 18 maggio in Portogallo 5 casi confermati e più di 20 casi sospetti di vaiolo delle scimmie. I casi si sono verificati tutti a Lisbona e nella valle di Tago e sono relativi a giovani uomini. Lo segnala l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. I casi portoghesi si sommano ai 7 casi segnalati nel Regno Unito.