Il premier Mario Draghi ha ricevuto a Roma la sua omologa finlandese, Sanna Marin. E lo ha fatto nel giorno stesso in cui Finlandia e Svezia hanno presentato formalmente le rispettive domande di adesione alla NATO, a fronte degli sviluppi della guerra in Ucraina.

La richiesta di adesione “è una chiara risposta all’aggressione russa all’Ucraina. L’Italia appoggia l’adesione alla NATO della Finlandia così come quella della Svezia, ha detto Draghi dopo il faccia a faccia in conferenza stampa congiunta con la premier finlandese. “Il contesto della sicurezza europea è cambiato perché la Russia ha detto che non rispetta i principi fondamentali e vuole limitare la libertà degli altri paesi. E noi non siamo disposti a tollerare questa guerra” ha detto Sanna Marin.

Mario Draghi accoglie Sanna Marin a Palazzo Chigi

Noi vogliamo garantirci la sicurezza per noi e per l’Ue. La decisione del Parlamento è stata schiacciante. Il nostro presidente della Repubblica ha riconosciuto che l’adesione alla NATO rafforza l’Alleanza nel suo insieme ed è importante che anche la Svezia abbia deciso di aderire“. Secondo la prima ministra di Helsinkila risposta dell’Ue” contro la Russia è stata “forte e unita ma dobbiamo fare di più. La Finlandia è pronta a considerare nuove misure congiunte per diminuire le entrate russe derivanti dalle esportazioni energetiche“.

Draghi sulla Finlandia nella NATO

Questo è il momento delle scelte e vogliamo che l’Ue scelga di essere protagonista. Noi siamo parte di una decisione presa insieme all’Unione Europea. Questo è un giorno storico per la Finlandia, l’impegno c’è e non ha condizioni“, ha affermato Draghi rispondendo alla domanda di un giornalista.

Soldati delle forze armate tedesche inquadrati nella NATO. Foto @bundeswehrInfo

La Russia espelle 24 diplomatici

Sul fonte opposto le reazioni non si sono fatte attendere. Mentre Draghi incontrava Marin a Palazzo Chigi, la Russia ha convocato l’ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace. I russi hanno annunciato a Starace la decisione di espellere 24 diplomatici italiani come misura di ritorsione per l’espulsione di funzionari russi da parte di Roma. Espulsioni anche per i diplomatici di Francia (36) e Spagna (27). Gli ambasciatori di Parigi e Madrid sono stati convocati per comunicazioni dal ministero degli Esteri russo. “Le espulsioni sono un atto ostile, ma non chiuderemo i canali della diplomazia” ha replicato Mario Draghi.

Il ministro degli esteri, Luigi Di Maio

Intanto Mosca ammette difficoltà nella guerra in Ucraina. “Nonostante le attuali difficoltà“, la Russia continuerà la sua “operazione militare speciale” fino al suo compimento. “E i suoi obiettivi, compresa la demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e la difesa delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, saranno completamente raggiunti“. Lo ha detto il vice capo del Consiglio per la sicurezza nazionale di Mosca, Rashid Nuurgaliyev, citato dalle agenzie russe.