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Ucraina, avanzata russa in stallo. Si muove il segretario dell’Onu

Il 26 aprile sarà a Mosca, il 28 a Kiev: la diplomazia internazionale cerca di ottenere almeno un cessate il fuoco

A due mesi dall’invasione dell’Ucraina l’avanzata dei russi sarebbe in stallo. Anche al sud e nell’est, compreso il Donbass. Gli Usa e l’Europa credono possibile la sconfitta militare di Mosca e aumentano i rifornimenti di armi a Kiev. A tentare una mediazione fra i belligeranti è il segretario dell’Onu in persona.  

Le Nazioni Unite hanno infatti ufficializzato la visita di Guterres a Kiev. Il segretario generale – si legge in un comunicato – sarà nella capitale ucraina giovedì prossimo, 28 aprile. Ovvero due giorni dopo l’incontro, già programmato, per martedì a Mosca, con Vladimir Putin. Anche il premier italiano, Mario Draghi, starebbe pianificando una visita a in Ucraina. Avverrà probabilmente prima del viaggio in programma negli Usa (metà maggio).

Ucraina Santi Palacios
Un uomo col suo cane a Bucha. Foto Twitter @SantiPalacios

Ucraina, Italia fra i paesi garanti

In Ucraina continuano a emergere nuovi orrori: fosse comuni piene di cadaveri, esecuzioni sommarie di civili, testimonianze di torture e violenze efferate. A Bucha sono terminate le operazioni di esumazione: 412 i corpi emersi, pari a un terzo di tutti gli uccisi dai russi nella regione di Kiev. Mosca continua a portare avanti la propria azione bellica e respinge ogni accusa. Stando a fonti dell’Intelligence britannica, riporta l’Ansa, le truppe sotto le insegne con la “Znon stanno però avanzando come vorrebbero. Sono di fatto bloccate, specie al sud.

Il Donbass nell’est e il corridoio territoriale meridionale, fino a Melitopol e Kherson, cioè di fronte alla Crimea già annessa nel 2014, sono in buona parte sotto occupazione russa. Tuttavia nelle ultime 24 ore la ‘fase due’ della guerra russa in Ucraina ha dovuto fronteggiare i contrattacchi ucraini. Secondo gli 007 britannici, anche a Mariupol si continua a combattere. Dal governo di Kiev si fa sapere, intanto, che le consultazioni con i paesi potenzialmente garanti della sicurezza dell’Ucraina potrebbero chiudersi entro una settimana. Parliamo anche dell’Italia, assieme a Usa, Regno Unito e Turchia.

“Il peggior genocidio dalla Shoah”

Col passare dei giorni continuano a venire alla luce, soprattutto nell’area di Mariupol, fosse comuni piene di persone assassinate. Centinaia i cadaveri che emergono. L’ultima fossa trovata – con oltre 1.000 corpi – è nel villaggio di Vynohradne. “Questo è il più grande genocidio in Europa dall’Olocausto“, ha detto il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko. E nelle ore in cui i media russi hanno ammesso – ma poi cancellato – la perdita di 20mila soldati, sono arrivate nuove notizie sull’affondamento della Moskva.

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Cerchiata in rosso la presunta fossa comune di Vynohradne (Mariupol). Foto Twitter @Hromadske

Missili ucraini avevano colpito l’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero il 13 aprile, al largo di Odessa. Secondo i dati ufficiali di Mosca, che continua a parlare di un incendio a bordo, ci sarebbero soltanto un morto27 dispersi e 396 persone tratte in salvo. Ma in Russia diverse famiglie di marinai che non hanno più notizie dei propri cari stanno protestando contro le autorità. E le accusano di nascondere la verità. Dal canto suo l’Ucraina celebrerà l’affondamento con un nuovo francobollo, come già avvenuto nei giorni scorsi.

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Perdite russe secondo l’esercito ucraino. Foto Twitter @Hromadske

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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