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Ucraina, Biden alza i toni e attacca Putin: “Non puoi restare al potere”

Imbarazzo tra i funzionari Usa: "Il Presidente ha parlato a braccio". A Lugansk si prepara il referendum per l'annessione alla Russia

L’attacco a Leopoli è un messaggio per Biden“. Ne è convinto Andriy Sadovyi, sindaco della città nell’ovest dell’Ucraina, che nelle scorse ore i russi hanno bersagliato. Il presidente Usa dalla Polonia ha attaccato Putin: “Un tiranno che non può rimanere al potere, un macellaio“.

La Casa Bianca si è affrettata a precisare che Biden non intendeva sollecitare un cambio di regime in Russia. Secondo un retroscena scritto dal Washington Post, i funzionari di Stato americani sono rimasti sorpresi. Nel discorso sull’Ucraina che Biden ha pronunciato a Varsavia non c’era nessun riferimento al fatto che Putin non potesse restare al potere. Nell’affermare che Putin “non può rimanere al potere” il presidente avrebbe quindi parlato a braccio di sua volontà. “I nuovi insulti di Biden a Putin restringono ulteriormente la finestra di opportunità per ricucire i rapporti tra Russia e Stati Uniti” ha replicato il Cremlino.

Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky

E se da Varsavia arriva il monito di Biden a Putin, da Kiev il presidente Volodymyr Zelenksy lancia un nuovo appello all’Occidente. “Impossibile salvare Mariupol senza altri tank e aerei, i missili russi non si abbattono con fucili e mitra“, dice capo di Stato dell’Ucraina in un nuovo video. Nel Donbass, intanto, il leader dell’autoproclamata repubblica di Lugansk, Leonid Pasechnik, ha detto che “in un prossimo futuro” potrebbe essere organizzato un referendum per decidere l’annessione alla Russia.

Ucraina, Kiev riconquista territori

In Ucraina è sempre più grave il bilancio delle vittime della guerra. Ufficialmente sono 139 i bambini uccisi dall’inizio dell’invasione russa. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale su Telegram, citato da Ukrinform. Più di 205 sono i bambini feriti. Dal fronte, riporta l’Ansa, continuano ad arrivare frammentarie indicazioni sullo stato dei combattimenti. Fonti di stampa segnalano che le forze ucraine hanno recuperato terreno, riprendendo il controllo anche di alcuni centri urbani. Secondo il The Kyiv Independent le due cittadine di Poltavka e Malynivka, nella regione sudorientale di Zaporizhzhia, sono state liberate. L’esercito ucraino avrebbe ripreso inoltre il controllo di Trostyanets, nella regione settentrionale di Sumy.

Mariupol Ucraina
La città ucraina di Mariupol sotto i bombardamenti

Le forze ucraine avrebbero respinto con successo gli attacchi russi nelle regioni di Donetsk e Lugansk (est) nelle ultime 24 ore. La CNN riferisce di avere verificato diversi video che mostrano le truppe ucraine nuovamente in controllo di diversi villaggi nella regione di Sumy, oltre a Vilkhivka, un centro a 32 chilometri dalla frontiera con la Russia nel nord-est. L’ufficio del procuratore in Ucraina parla però anche di un nuovo attacco russo nei pressi di Kiev. Quattro persone sarebbero rimaste ferite, compreso un bambino. Il raid ha colpito la cittadina di Boyarka, a circa 20 chilometri a sud-est della capitale ucraina.

Mariupol Prima Della Guerra
La città di Mariupol prima della guerra. Foto Twitter @mbk_center

Attacchi e combattimenti suscitano particolare preoccupazione presso l’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica delle Nazioni Unite. In modo particolare per i lavoratori alla centrale nucleare di Chernobyl dopo che i militari russi hanno preso ieri la vicina cittadina di Slavutych, dove molti tra i dipendenti della centrale vivono. Il direttore dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, si è detto preoccupato per il fatto che i lavoratori possano staccare, rispettare i turni e tornare a casa a Slavutych per riposare. Al momento si sa che l’ultima rotazione risale al 20-21 marzo, quando un gruppo aveva dato il cambio ai colleghi che erano alla centrale dal giorno prima che i militari russi entrassero nell’area dell’impianto. Non si sa al momento se e quando il prossimo cambio sarà possibile.

Ucraina Lugansk Leonid Pasechnik
Leonid Pasechnik, capo dell’autoproclamata repubblica di Lugansk, riconosciuta dalla Russia

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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