Ucraina: Lukoil chiede di fermare la guerra. Putin promette 7 milioni di rubli a ogni famiglia dei caduti
La più grande compagnia petrolifera russa, una delle maggiori al mondo, si schiera a sorpresa contro l'invasione
Mentre svolgevano, nel pomeriggio di oggi 3 marzo, i negoziati in Bielorussia fra la delegazione dell’Ucraina e quella della Russia, nel tentativo di trovare un accordo almeno su una tregua della guerra, sono intervenuti i dirigenti di Lukoil.
Il Consiglio di amministrazione della più grande compagnia petrolifera della Russia, una delle maggiori al mondo, ha chiesto la cessazione delle ostilità in Ucraina. A riportare la notizia è Novaja Gazeta “Il Consiglio di amministrazione di PJSC LUKOIL esprime la sua preoccupazione per i tragici eventi in corso in Ucraina” recita una nota. “Ed esprime la sua più profonda solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia“. Inoltre, riportano il sito e l’account Twitter di Novaja Gazeta, “il presidente Putin ha promesso di pagare 7.421.000 rubli (circa 62mila euro, ndr.) ciascuno alle famiglie dei militari morti in Ucraina”.
Russia, debito declassato
Le agenzie di rating Fitch e Moody’s hanno intanto declassato la Russia nella categoria dei Paesi che rischiano di non poter rimborsare il debito, nel contesto dell’invasione dell’Ucraina. Moody’s ha abbassato il proprio giudizio sul debito a lungo termine da Baa3 a B3. E lo ha mantenuto sotto osservazione, dato che sulla Russia gravano le sanzioni che i paesi occidentali hanno imposto a Mosca. Fitch ha abbassato il rating da BBB a B, con outlook negativo. Questi rating pongono il debito della Russia al livello “speculativo“.
Nel secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina, vicino Brest, in Bielorussia, sarebbe emersa l’ipotesi di corridoi umanitari. “All’ordine del giorno cessate il fuoco immediato, armistizio e corridoi umanitari per l’allontanamento di civili da villaggi e città distrutti o costantemente bombardati” ha scritto su Twitter Mikhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In un video pubblicato dai media ucraini, si vede la delegazione di Kiev – della quale fa parte anche il ministro della Difesa, Oleksiy Reznikov – entrare nella stanza per incontrare la controparte russa. Prima di cominciare i colloqui, che si tengono a Belovezhskaya Pushcha, nella regione bielorussa di Brest, le due delegazioni si sono strette la mano.
Zelensky e Putin, posizioni inconciliabili
Dal canto suo il presidente dell’Ucraina, Zelensky ha avvisato: “Se l’Ucraina cade, la Russia si prenderà i Paesi Baltici e l’Europa orientale“. E il presidente russo Putin ha confermato le sue posizioni: “Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo. I militari russi – ha sottolineato – stanno combattendo per la pace, per non avere un’anti-Russia” creata dall’Occidente. Il quale, dice Putin, “ci minaccia, anche con armi nucleari“. In questo contesto la Moldavia e la Georgia, ex repubbliche sovietiche, hanno ufficialmente presentato la propria candidatura di adesione all’Unione europea.
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