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Manuela Vanni: “Il segreto di un evento? Coinvolgere tutti e cinque i sensi per creare una magica alchimia”

L'imprenditrice capitolina, proprietaria della Casina di Macchia Madama e del bar Vanni, si racconta

Coloro che vivono d’amore, vivono d’eterno.”, lo sosteneva Emile Verhaeren. Si dice che il primo amore non si scordi mai, tanto che su questo concetto sono stati scritti centinaia di libri, poesie, sceneggiature e indimenticabili storie d’amore. Secondo un recente sondaggio di www.matrimonio.com gli italiani decidono di fare il grande passo proprio con il loro primo amore. L’età media per giurarsi sì eterno è quella di 33 anni ed i futuri sposi si conoscono tramite amici in comune, hanno tra loro tre anni di differenza e una relazione rodata dalla convivenza.

Ma stanno proprio così le cose? Ma soprattutto quali sono i desiderata in fatto di allestimenti, decor, banqueting e organizzazione del matrimonio? Abbiamo parlato di questo con una delle più influenti imprenditrici capitoline in fatto di matrimoni, la dottoressa Manuela Vanni, proprietaria della splendida Casina di Macchia Madama, con vista mozzafiato su Roma, set di ricevimenti esclusivi e titolare, insieme al fratello Lorenzo, dello storico Bar Vanni al quartiere Prati di Roma, ritrovo dell’entourage Rai  e del mondo dello spettacolo. Manuela, che coordina anche gli eventi del catering Vanni, è la protagonista del mese di gennaio della nostra nuova rubrica Velvet Wedding dedicata al matrimonio. All’interno dell’articolo potrete ammirare le foto degli splendidi lavori realizzati da Manuela Vanni.

Intervista esclusiva a Manuela Vanni

Ogni anno segue tantissime coppie per il loro matrimonio. I futuri sposi si rispecchiano nell’identikit della ricerca?
L’età media di chi decide di convolare a nozze, negli anni, si è molto alzata, si arriva a sposarsi intorno a 30/35 anni, non prima. Sicuramente coloro che compiono un passo di questo tipo sono nella fase clou dell’innamoramento, dove ci sono solo “rose e fiori” e tutto è meraviglioso. A volte mi capita di seguire coppie in cui si entra più in confidenza e di venire così a conoscenza delle loro storie. Soprattutto nel periodo della pandemia, si è creato con gli sposi un clima di confidenza più intimo, in quanto mi hanno fatto partecipe delle loro sofferenze e dei disagi nel dover annullare e poi riprogrammare i ricevimenti.

Manuela Vanni da quanti anni si occupa dell’organizzazione di eventi?

Lavoro praticamente da sempre nell’azienda di famiglia e dal 1992 ho cominciato ad occuparmi di Casina di Macchia Madama. Nel corso degli anni il business dei matrimoni si è arricchito di connotazioni e di una cura del dettaglio che prima non c’era. A volte mi capita di imbattermi in alcune immagini dei matrimoni degli anni Ottanta e Novanta, dove si indossavano abiti da sposa terribili! Nei ricevimenti non c’era troppa attenzione alla decorazione floreale e ai dettagli come accade attualmente. Oggi si realizzano delle composizioni floreali raffinate e si dà risalto a tutto ciò che è glamour e di tendenza.

Come nasce la vostra azienda, il Gruppo Vanni?

Grazie a mio nonno, ma il visionario è stato mio padre, colui che ha portato la Società ad una crescita importante. Fin da piccola ho sempre respirato e vissuto in questo ambiente. Prima di laurearmi in Economia e Commercio, durante gli studi, andavo di notte ai magazzini generali a fare la spesa per i nostri locali. Ho servito fin da piccola i pasticcini nel nostro bar in via col di Lana (a Roma, n.d.r.). Ho imparato questo mestiere partendo dalla base. E’ proprio la conoscenza profonda del backstage mi porta ad avere una visione del lavoro di organizzatrice a tutto tondo ed un know how che di certo non possiedono i nuovi avventori del wedding.

Manuela Vanni lei è l’anima della Casina di Macchia Madama, l’esclusiva struttura che dirige. Cosa comporta il suo ruolo?

Abbiamo preso la Casina nel 1989 ed ho iniziato a lavorare subito qui. All’epoca avevamo un Direttore che aveva avviato l’attività, poi è andato via ed ho preso io l’incarico. E’ un compito oneroso, bisogna essere sempre attenti alle esigenze dei clienti e aggiornarsi continuamente sulle tendenze del mondo del wedding.

Quali sono state le maggiori difficoltà che ha riscontrato nel corso degli anni?

L’offerta di location è aumentata notevolmente nel tempo, gli sposi hanno molta scelta e noi gestori siamo soggetti ad una forte concorrenza ed inoltre nel periodo invernale c’è un calo naturale dei ricevimenti. Ma la vera drammaticità è avvenuta negli ultimi due anni a causa del Covid-19, che non ci ha permesso durante il lockdown di organizzare eventi. Tutte le criticità nel lavoro possono essere superate, avere degli ottimi fornitori e collaboratori semplifica notevolmente il lavoro. Questa professione o lo sai fare naturalmente o non la sai fare. Ci devi essere portato. E’ come chi ha la dote del disegno.

Manuela Vanni ama delegare oppure no? 

Nonostante abbia delle persone di fiducia preziose e che lavorano con me da anni, purtroppo la visionaria sono io e quindi posso delegare, ma non su tutto. Quando si trovano dei professionisti validi bisogna saperseli tenere stretti perché il nostro è un lavoro di squadra, è una sinergia.

Come sono cambiate nel tempo le esigenze degli sposi riguardo il banqueting?

Innanzitutto va fatta una distinzione tra persone più semplici e più esigenti. Le prime non sono molto attente a determinati tipi di dettagli e sono accontentabili, se così possiamo dire, con soluzioni più tradizionali. C’è invece chi ha delle esigenze specifiche e vuole già nell’aperitivo delle soluzioni più creative, di tendenza, presentate in un certo modo. La cucina in questi ultimi anni ha avuto una grande rivoluzione. Il mio chef negli Anni Novanta era assolutamente contrario a fare l’aperitivo di nozze rinforzato, proponeva il classico menù con due primi e due secondi.

Dato che gli chef sono delle prime donne, sentirsi dire da una donna, ciò da me, “facciamo invece così”, non è stato facile. Con grande delicatezza, in punta di piedi, sono riuscita piano piano a fargli fare l’aperitivo rinforzato. Negli ultimi anni si è sviluppata la tendenza a presentare i cibi in un modo accattivante, mantenendo però la tradizione. La nostra forza è la qualità eccellente dei prodotti, l’artigianalità della produzione e la quantità abbondante del cibo. Il nostro straordinario chef Executive, Giampiero Fava, è sempre al passo con i tempi, alla continua ricerca di nuove tecniche di cottura dei cibi e di presentazione delle pietanze. Desideriamo mantenere la tradizione in chiave moderna.

Manuela Vanni riguardo il decor cosa ci dice invece?

Per poter avere carta bianca e realizzare degli allestimenti scenografici bisogna avere un budget adeguato. Mi piace curare i dettagli, ma il cliente in questo ha un ruolo fondamentale. Uno degli ultimi allestimenti di cui vado più fiera l’ho realizzato in occasione dell’inaugurazione del giardino segreto della Casina. L’ho ideato per i miei sposi grazie al mio entusiasmo, perché non avevo né foto, né altro per mostrarlo in anteprima. Sono comunque riuscita a fare immaginare alla coppia quello che sarebbe accaduto. Ho realizzato dei tavoli imperiali lunghi ognuno cinquanta metri dalle perfette simmetrie. Oltre alla splendida decorazione floreale e all’atmosfera suggestiva, data da più di trecento candele, l‘illuminazione architetturale nel giardino segreto creava un’atmosfera fiabesca, da film.

Stupire gli ospiti e superare le aspettative del cliente è la soddisfazione più grande. Ricevere è un’arte e se si decide di affidarsi a dei professionisti bisogna essere in grado di realizzare un evento su misura, proprio come quando si va dal sarto che ci confeziona un abito personalizzato. Certamente prima di mettersi all’opera bisogna avere degli input dai clienti, sapere i loro desiderata in partenza ed essere consci del budget a disposizione. Il mio credo per poter creare e realizzare qualcosa di magico e di alchemico è quello di coinvolgere tutti e cinque i nostri sensi.

La figura della wedding planner attualmente è di gran moda, in tanti aspirano ad intraprendere questa professione, che però non è per tutti. Cosa ne pensa Manuela Vanni al riguardo?
Dopo l’avvento del film di Jennifer Lopez Prima o poi mi sposo, in tanti hanno pensato che questo fosse un lavoro facile e alla portata di tutti. Anch’io nel mio lavoro sono anche wedding planner, se così devo definirmi, ma non mi metto in luce per questo. Ci sono tanti avventori che si introducono in trattative già avviate con i clienti interponendosi nel lavoro ed appropriandosi di progetti e di idee. Non c’è educazione, rispetto, precisione. Ci sono però al contempo anche delle wedding planner bravissime e professionali, con cui è un piacere collaborare, che riescono a portare bei matrimoni nelle strutture e a coordinare tutto con stile.

Un’ultima domanda: si sogna ancora l’abito bianco per le nozze o la sposa un po’ più matura predilige vestirsi diversamente?

Devo dire che mi capita di organizzare maggiormente prime nozze per cui va da sé che la sposa indossa il classico wedding dress. Le donne comunque indossano l’abito bianco anche per le seconde nozze o se già hanno dei figli. Al sogno non si rinuncia!

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Elena Parmegiani

Moda & Style

Giornalista di moda e costume, organizzatrice di eventi e presentatrice. Consegue la Laurea Magistrale in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa all’Università “La Sapienza” di Roma. Muove i primi passi lavorativi con gli eventi per il Ferrari Club Italia, associazione di possessori di vetture Ferrari. Da oltre quindici anni è il Direttore Eventi della Coffee House del prestigioso museo Palazzo Colonna a Roma; a cui di recente si è aggiunto quello di Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna. Ha organizzato e condotto molte sfilate di moda per i più importanti stilisti italiani. Come consulente è specializzata nella realizzazione sia di eventi aziendali, sia privati. Scrive di moda, bon ton (con una sua rubrica), arte e spettacolo. Esperta conoscitrice dei grandi nomi della moda italiana, delle nuove tendenze del Fashion e del Made in Italy. Cura anche la rubrica di Velvet dedicata al Wedding. 

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