NewsPoliticaPrimo piano

Sondaggio, per gli italiani Draghi il più adatto al Quirinale: “Ma resti premier”

La maggioranza assoluta lo vorrebbe a Chigi fino al 2023. Incontro Letta-Renzi, Salvini accelera. Sgarbi: "Silvio indicherà Casellati"

Per il 51% degli italiani, stando a un sondaggio Bidimedia reso noto su Twitter, Mario Draghi non deve diventare il nuovo inquilino del Quirinale. Deve invece restare a Palazzo Chigi in qualità di Presidente del Consiglio fino al 2023, anno di naturale scadenza della legislatura. E ciò malgrado che, sostiene sempre Bidimedia in un tweet relativo ai risultati di un’altra ricerca, i cittadini giudichino l’ex governatore della Bce come l’uomo più adatto a ricoprire il ruolo di Capo dello Stato. È anche su questo sfondo che proseguono senza sosta i contatti fra i leader dei partiti nell’ultimo fine settimana prima delle votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.

Incontro fra Letta e Renzi

Lunedì 24 gennaio alle 15 alla Camera, riunita in seduta comune, la prima ‘chiama’ alle urne. Stamani 21 gennaio, invece,il segretario dem, Enrico Letta, e il fondatore di Italia Viva, Matteo Renzi, si sono incontrati a Palazzo Giustiniani a Roma. Ieri Letta aveva visto il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli. I grandi elettori di Forza Italia si riuniranno al mattino del giorno stesso delle votazioni, il 24 gennaio, scrive l’Ansa citando fonti del partito. Sarano circa 150 fra senatori, deputati e delegati regionali. In molti si attendono – ma non è detto sia così – che Silvio Berlusconi sciolga la riserva sulla sua candidatura entro domenica 23 gennaio.

Quirinale Sondaggio Draghi Chigi
Foto Twitter @SBidimedia

Salvini: “Accelerare sul Quirinale

Nel Centrodestra il leader più in movimento appare Matteo Salvini, il quale sollecita una soluzione rapida. “Il caro-energia è un’emergenza nazionale” ricorda. “Famiglie, artigiani e imprese vanno difese con interventi rapidi e immediati. Servono almeno 30 miliardi. È doveroso che la politica ragioni sul Quirinale per trovare una soluzione rapida e soddisfacente“. Tuttavia, precisa “non deve diminuire l’impegno per risolvere un problema concreto e drammatico come quello delle bollette“. Il messaggio arriva in una nota, che allega al comunicato una fotografia di una bolletta raddoppiata per un caseificio di Caserta. “843 euro nel dicembre 2020, schizzati a 1.797 nel 2021“.

Sgarbi: “Berlusconi può indicare Casellati

Forza Italia ha varie possibilità – ha dichiarato il loquace Vittorio Sgarbi oggi a Rtl 102.5 – Berlusconi potrebbe fare un nome per nell’area di Forza Italia rimanendone leader. Quel nome, mettiamo la Casellati, è un nome che è espresso da Forza Italia e contemporaneamente lascia a lui il partito. Se il nome è esterno, come potrebbe essere Draghi, allora si può dire che può uscire perfino una votazione. Mi pare che se lui ragiona riesce ad uscire dalla partita vincitore: in questo momento si parla solo di lui.

Draghi al Quirinale? Due opzioni a Chigi

In caso Draghi vada al Quirinale ci sono due opzioni – argomenta Giovani Toti a Rainews24 – un Governo che lo sostituisca con un altro tecnico di garanzia, magari rafforzato con l’ingresso di alcuni ministri politici. Oppure un Governo politico in cui i leader si impegnano direttamente“. Secondo Toti la seconda opzione “è più difficile“.

LEGGI ANCHE: Germania, pochi lavoratori. Il Governo “chiama” 400mila stranieri qualificati

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio