Matteo Salvini cerca di mettere sotto pressione Silvio Berlusconi sul Quirinale. “La settimana prossima – ha annunciato – quando si comincia a votare, la Lega farà una proposta che penso potrà essere convincente per tanti se non per tutti“. Al fondatore di Forza Italia Salvini chiede di sbrigarsi. Faccia sapere se pensa di avere i voti o no per essere eletto, “prima che si cominci a votarelunedì 24 gennaio, quando è prevista la prima votazione del Parlamento in seduta comune.

Nervosismo in Forza Italia

Parole, quelle del leader della Lega, che mandano in fibrillazione i vertici di Forza Italia, dove sul Quirinale comincia a serpeggiare la tensione. “Le dichiarazioni di Matteo Salvini sono in linea con gli impegni presi – spiega una nota – e con l’accordo raggiunto alla riunione dei leader venerdì scorso. Come ripetuto in più occasioni, il Centrodestra affronterà l’elezione del Presidente della Repubblica – come tutti i prossimi appuntamenti elettorali – unito. E saprà esprimere un candidato all’altezza. Non c’è dubbio che il profilo del presidente Silvio Berlusconi sia quello più autorevole. Ogni tentativo di creare polemiche o contrapposizioni fittizie, utili solo agli avversari politici, sarà dunque respinto“.

Salvini, Meloni e il Quirinale

Il Cavaliere continua la conta dei suoi voti e potrebbe non sciogliere la riserva nei prossimi giorni. Neppure giovedì 20 gennaio, quando i leader del centrodestra dovrebbero tornare a vedersi a Roma. Matteo Salvini e Giorgia Meloni tessono la tela dei loro contatti, tenendo la guardia alta. Temono che Berlusconi da candidato si sfili all’ultimo per farsi kingmaker del Colle e promotore di un accordo col Centrosinistra. Il segretario del PD, Enrico Letta, chiede loro di smarcarsi prima, perché il nome del Cavaliere porta in “un vicolo cieco”. Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza si vedranno nelle prossime ore, almeno per valutare un nome di bandiera. Un nome “etico e di coesione” secondo il leader M5S, da contrapporre a Berlusconi se la sua candidatura restasse.

Berlusconi non scopre le carte

Ma il Cavaliere sembra determinato. È difficile, spiegano, che sciolga la riserva prima dell’avvio delle votazioni. Se andrà alla quarta chiama, per farcela servono altri 60 voti. Che debba essere comunque Salvini e non il Cavaliere l’artefice dell’elezione lo scrive anche Denis Verdini in una lettera a Fedele Confalonieri e Marcello Dell’Utri, svelata dal Tirreno, per illustrare la strategia per portare Berlusconi al Quirinale. Il piano B del leader leghista sarebbe un nome di Centrodestra, come Moratti, Pera, Casellati. Ma in casa FI c’è la convinzione che il Cavaliere non accetterà altro politico di Centrodestra che non sia lui. Forse farebbe eccezione per Gianni Letta. Più probabile che proponga Mattarella o la salita al Quirinale di Draghi.

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