Non si ferma il dibattito tra posizioni pro vax e no vax nel mondo dello sport. La sintesi è la telenovela Djokovic. Attualmente Novak Djokovic, che sta attirando tutte le attenzioni del mondo dei media sportivi e no, è tornato nella struttura detentiva per i rifugiati presente nel Park Hotel di Melbourne. Deve attendere lì che il suo ricorso alla decisione del governo australiano di espellerlo dal paese venga esaminato alle 9: 30 domenica mattina (che corrisponde alla notte di sabato in Italia – 23:30). La sua speranza è quella di scendere in campo lunedì per il primo turno dello Slam australiano contro il connazionale Kecmanovic.

La posizione dell’esecutivo aussie è chiara: la presenza di Nolenon vaccinato, con corredo di bugie ed errori nell’arrivo nel paese – rappresenta un possibile incoraggiamento per “il sentimento contro i vaccini“, come riporta la memoria difensiva depositata presso la Corte Federale che discuterà il caso. E’ chiaro che la posizione e il comportamento del serbo sono una spina nel fianco per il governo e non solo. Il tennis chiede la sua normalità anche con il Covid-19 di mezzo.

Il tennis “pro vax” non ne può più del “no vax” Djokovic

In qualunque dichiarazione dei tennisti impegnati in Australia emerge un certo fastidio per il ricorrere ossessivo del caso Djokovic. E della ‘caduta’ di stile e toni che ha investito il mondo della racchetta. E a metterci la faccia con parole chiare come spesso accade ci ha pensato uno dei decani del circuito: Rafael Nadal, che è stato netto dicendosi “un po’ stanco della situazione“.
Il maiorchino favorevole ai vaccini come 97 colleghi sui primi 100 in classifica Atp – mentre sono 96 su 100 nella classifica Wta – è netto: “L’Australian Open è molto più importante di qualunque giocatore… sarà un grande Australian Open con o senza di lui“.

Qualche giocatore riesce ancora a puntare sull’ironia sottolineando neppure velatamente come il n.1 abbia perso molto del suo appeal in questo affaire.

L’appello pro vax del Cio: Pellegrini, Tamberi e Caioni nel video per il vaccino “libero ed equo

Federica Pellegrini, Gianmarco Tamberi e Martina Caironi sono tre dei volti più noti e vincenti del nostro sport scelti dal CIO – insieme a molti fuoriclasse mondiali di molte discipline olimpiche e paralimpiche – per un video-appello ai leader mondiali in tema di vaccini. La richiesta è dare “libero ed equo” accesso al vaccino a tutti in tutto il globo.
L’iniziativa arriva non solo nel mezzo della contesa Australia vs Djokovic, ma anche a poche settimane dall’inizio delle Olimpiadi invernali di Pechino. Il messaggio è rivolto a governi, fondazioni, filantropi, organizzazioni sanitarie e imprese sociali affinché uniscano le forze per diffondere i vaccini nel mondo.

 

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