NewsPrimo pianoStorie e PersonaggiTecnologia

Cloud nazionale, selezionato il progetto di Tim e Cdp

Il ministro Colao ha indicato la proposta della cordata pubblico-privata. Coinvolti anche Leonardo e Sogei. Entro il 2022 i lavori

Cloud nazionale, comincia la gara. Il Dipartimento per la Trasformazione digitale, guidato dal ministro Vittorio Colao, ha dato il via alla competizione per il Cloud nazionale della Pubblica amministrazione. Ovvero il sistema per trasferire sulla ‘nuvola’ digitale le tecnologie di sicurezza per la protezione delle informazioni pubbliche riservate. Colao ha indicato come proposta di riferimento per la gara quella espressa dal raggruppamento di imprese guidato da Tim, Cassa depositi e prestiti, Leonardo e Sogei.

Il 2022, anno decisivo per il Cloud

Il progetto, dunque, viene messo a gara e – scrive il Dipartimento – si prevede che il bando lo si possa pubblicare nelle prime settimane del 2022. Obiettivo: permettere l’avvio concreto dei lavori entro la seconda metà dell’anno. Tutti i dati e le applicazioni della Pubblica amministrazione italiana potrebbero quindi essere presto inseriti nella cosiddetta nube del cloud. Ossia uno spazio virtuale e tecnologicamente avanzato nell’ambito di un nuovo Polo Strategico Nazionale. Un’infrastruttura che dovrà garantire l’accelerazione della trasformazione digitale, a garanzia della sicurezza e del controllo dei dati riservati. Una rivoluzione tecnologica per la security italiana che deve adattarsi alle condizioni di protezione che adesso sono ancor più all’avanguardia di prima.

La proposta pubblico-privata

Per questo, già da mesi, Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) con LeonardoSogei e Tim “hanno presentato congiuntamente, in qualità di soggetto promotore, al Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale (Vittorio Colao, nella foto, ndr.) una proposta di partenariato pubblico-privato“. In caso di aggiudicazione del progetto i promotori prevedono “la costituzione di una NewCo“. Con “una quota del 20% detenuta da Cdp, del 25% da Leonardo, del 10% da Sogei e del 45% da Tim“.

Operatori economici e tecnologici

Nel progetto – si legge in una nota congiunta delle quattro società – si coinvolgeranno operatori economici di primaria importanza nell’ambito dei servizi tecnologici e digitali“. L’obiettivo è di mettere “a fattor comune le migliori competenze e le più avanzate tecnologie nazionali e internazionali“. La cordata dei quattro alleati “si avvarrà anche della collaborazione di Cloud Service Provider“. Ma anche, precisa la nota, “di primari fornitori di tecnologia, che saranno gestiti secondo i principi di sovranità previsti dalla normativa“.

Cloud, il caso di Leonardo

Questo significa che, in qualità di socio industriale, Tim fornirà servizi infrastrutturali e piattaforme cloud. Leonardo, invece, è tra i principali protagonisti mondiali nel settore aerospaziodifesasicurezza. Ed è l’unica azienda italiana dedicata al presidio delle tecnologie strategiche per la sicurezza del nostro Paese. Metterà perciò a disposizione servizi di security mentre Sogei, leader e partner nel settore dell’ICT pubblico, fornirà servizi di abilitazione alla cultura aziendale e alla formazione. Il suo compito sarà quello di favorire la crescita e le competenze della Pubblica amministrazione.

Tim Telecom

LEGGI ANCHE: Origami high-tech per Samsung: ecco come sarà il nuovo smartphone

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio