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Covid, allarme Natale: balzo dei contagi e pronto soccorso in crisi

Negli ospedali di molte regioni interi settori si stanno riconvertendo a reparti Covid perché crescono i ricoveri dovuti al virus

Cresce l’allerta per la quarta ondata di Covid in Italia. Si è superata la soglia dei 20mila nuovi positivi al virus in 24 ore: non accadeva dallo scorso 3 aprile. I decessi sono stati 118, un triste record che non si raggiungeva dallo scorso 28 maggio. Sale anche l’incidenza, con 176 casi per 100mila abitanti, mentre resta stabile l’indice Rt nazionale che si attesta a 1,18. In aumento i ricoveri e l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive. E mentre l’84,9% della popolazione con più di 12 anni, pari a 45,8 milioni di persone, ha completato il ciclo vaccinale, da giovedì 16 dicembre via libera alla vaccinazione dei bambini fra i 5 e gli 11 anni.

Saltano i ricoveri non Covid

A trainare l’epidemia è ancora la variante Delta, mentre sono 26 i casi di Omicron segnalati. In buona sostanza, dal Friuli al Trentino, dall’Umbria al Molise, in Lazio, Lombardia, Veneto e Piemonte la quarta ondata Covid sta avanzando. E con essa gli accessi ai pronto soccorso degli ospedali, ormai al collasso. È l’allarme lanciato dalla Simeu, la società di medicina di urgenza ed emergenza. La cosa più drammatica, sottolinea all’Agi Beniamino Susi, responsabile nazionale dei rapporti con le regioni di Simeu, è l’impossibilità di ricoverare tanti pazienti non Covid. Si stanno convertendo reparti normali in reparti Covid e questo taglia il numero dei posti letto disponibili per altre patologie. La situazione sta peggiorando anche in regioni come il Piemonte e la Lombardia. “I medici sono stanchi, affaticati e vivono una quotidianità deprimente che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile“, spiega Susi.

Regioni in zona gialla

Il quadro epidemiologico in Italia si aggrava, sia pure in ritardo rispetto ad altri Paesi europei e anche la Calabria passa da lunedì in zona gialla. Si aggiunge al Friuli Venezia Giulia e alla Provincia autonoma di Bolzano. Dal canto suo il governatore ligure Giovanni Toti dichiara di “non illudersi sulla possibilità di restare in zona bianca per il periodo natalizio“. Su base settimanale, il monitoraggio della Cabina di regia non restituisce una fotografia migliore. Aumentano infatti i ricoveri, con il tasso nazionale di occupazione in terapia intensiva che arriva all’8,5% ed il tasso di occupazione in aree mediche che sale al 10,6%. Sette Regioni hanno superato la soglia di allerta del 10% per i posti letto occupati in rianimazione per Covid. E tutta l’Italia – tranne il Molise – si classifica a rischio moderato. Sono però 5 le Regioni che hanno un’alta probabilità di passare a rischio alto: Abruzzo, Emilia-Romagna, Liguria, Marche e Veneto.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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