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Barbados, la festa per la repubblica velata dalle accuse al Principe Carlo

Mentre l'erede al trono partecipa da "progressista" all'addio alla corona inglese dell'isola caraibica, un nuovo libro lo presenta come razzista

Ancora per 24 ore l’isola caraibica di Barbados, nelle Piccole Antille, sarà una monarchia parlamentare del Commonwealth britannico. Ma da domani 30 novembre dirà addio per sempre alla Regina Elisabetta II e alla lunga eredità del suo passato di colonia inglese. Barbados sta infatti per diventare ufficialmente una repubblica. Alla sovrana britannica subentrerà il primo presidente: Sandra Mason, 72 anni (in alto a destra nella foto sopra), già primo giudice costituzionale donna del paese, nonché Governatrice dell’isola dal 2018.

Barbados, perla dei caraibi

La presidente Sandra Mason è stata eletta dai due rami del Parlamento – la House of Assembly e il Senato – in seduta congiunta. Con una popolazione di circa 285.000 abitanti, Barbados è diventata negli anni una delle isole caraibiche più ricche. Questo è avvenuto da quando le autorità hanno riconvertito l’economia dell’isola: da una monocoltura dipendente dalle piantagioni di canna da zucchero si è passati a un’economia diversificata attiva nei settori del turismo e della finanza. “Dame Sandra è stata e continua a essere una figlia esemplare di questa terra“, sono le parole del primo ministro Mia Mottley riportate il mese scorso dal quotidiano Barbados Today. Ma l’elezione di Dame Sandra Mason è anche un duro colpo per la misoginia. “Conosco fin troppo bene il viaggio che hanno impiegato le donne per raggiungere una posizione che prima non potevano ricoprire“, ha detto la Mottley.

Carlo alle Barbados, rammarico e rabbia

I festeggiamenti per la repubblica di Barbados sono cominciati in grande stile. Culmineranno la sera con una parata militare alla presenza del Principe Carlo d’Inghilterra. L’erede al trono britannico, arrivato sull’isola, proverà “una punta di rammarico” per la svolta che rinnega la monarchia britannica. Mentre la Regina Elisabetta esprime “tristezza“, secondo quanto scrive il Sunday Times. Per Carlo, tuttavia, non sembra che l’indipendenza di Barbados dalla corona riservi soltanto un poco di “rammarico“. Il Principe, stando alle cronache, sarebbe furibondo.

“Chiese il colore della pelle di Archie”

Negli Stati Uniti, infatti, uscirà proprio domani, il libro “Brothers And Wives: Inside the Private Lives of William, Kate, Harry and Meghan“. A scriverlo è stato il giornalista americano Christopher Andersen che, di fatto, chiama in causa Carlo per presunte forme di razzismo. Secondo il tabloid The Sun, il Principe ha letto il libro in anteprima e sarebbe pronto ad adire le vie legali. Secondo Anderson, pur senza esplicitarlo, sarebbe Carlo il famigerato esponente della Royal Family che il figlio Harry e la nuora Meghan hanno accusato di razzismo nell’esplosiva intervista a Oprah Winfrey di inizio anno. Come si ricorderà, in quell’occasione la duchessa del Sussex affermò: “Qualcuno dei Windsor mi chiese di che colore della pelle sarebbe stato il nostro primogenito Archie.” Interpellato da Repubblica, lo staff del Principe ha smentito categoricamente bollando di “fantasie” tali accuse.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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