A 85 anni, che compie oggi 13 novembre, Dacia Maraini guarda avanti. Sta lavorando a un libro su Pier Paolo Pasolini che uscirà nel 2022 in occasione del centenario della nascita del poeta. “Sarà un libro molto personale – ha dichiarato all’Ansa – Un libro di memorie in forma di lettere. Me lo hanno proposto: prima ho detto di no, si scrive troppo su Pasolini, usciranno centomila libri per il centenario. Poi l’idea di parlare di cose vissute insieme mi ha convinto“. Ma la grande scrittrice – Premio Strega e Premio Campiello, solo per citare due dei numerosi riconoscimenti che può vantare – sta lavorando anche a un nuovo romanzo. Tuttavia “è presto per parlarne“.

Maraini: “Scrivere per me è respirare

Autrice de La lunga vita di Marianna Ucrìa e di altre decine di romanzi, racconti, poesie, saggi e opere teatrali, Maraini ha espresso anche a Velvet, in occasione di un’intervista, cosa rappresenti per lei la scrittura. “Per me la letteratura è la vita stessa – ci aveva detto – Scrivere per me è come respirare.” Ma anche l’atto di leggere, la lettura, è qualcosa di straordinario. “Chi legge riscrive il libro che sta leggendo. La lettura è un processo che svolge una funzione importantissima perché mette in moto l’immaginazione. Leggere libri è vivere più vite, è un esercizio della fantasia, è un viaggiare nel tempo e nello spazio.

Il padre etnologo e la madre principessa

Primogenita dello scrittore ed etnologo fiorentino, Fosco Maraini, e della principessa e pittrice palermitana Topazia Alliata, Dacia Maraini ha sempre vissuto in un ambiente cosmopolita. Trascorse l’infanzia in Giappone dove i genitori si stabilirono fra il 1939 e il 1945. La famiglia fu internata in un campo di concentramento giapponese, dove patì la fame. Al ritorno in Italia, la famiglia si trasferì in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa Valguarnera di Bagheria. Proprio Bagheria sarà il titolo di uno dei suoi romanzi più celebri.

Moravia, Pasolini e la Morante

Dopo la separazione dei genitori, a 18 anni Dacia raggiunse il padre, che nel frattempo, dopo essere tornato a Firenze, si era trasferito a Roma. Fu a lungo compagna di Alberto Moravia, con cui visse dal 1962 al 1978. A Roma Dacia Maraini strinse una solidale amicizia con molti letterati e poeti, tra cui Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Maria Bellonci e lo stesso Moravia.

Maraini e la scuola

Lo scorso aprile ha pubblicato La scuola ci salverà (Solferino), un’opera dedicata all’importanza imprescindibile, soprattutto oggi, di questa istituzione. “La scuola è centrale nella vita di un Paese – ha detto a Velvet – è il luogo dell’etica dove il bambino impara a diventare cittadino. Sotto questo profilo l’Italia ha fallito. C’è poi il secondo aspetto: quello della prassi. Ovvero degli insegnanti, esempio di coraggio. Portano sulle spalle la fatica del lavoro scolastico e fanno funzionare un’istituzione chiave bistrattata e messa ai margini. La scuola italiana di adesso va amata, va rispettata, va ricostruita. Dobbiamo restituirle autorevolezza.

LEGGI ANCHE: Yves Saint Laurent: sessant’anni di moda e sei mostre in arrivo