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“P.O.V dal digitale alla tela”: in mostra il punto di vista di Ema Stokholma

Il suo profilo Instagram è una galleria d'arte nella quale attimi di vita vengono raccontati attraverso scatti e dipinti: oggi diventa una mostra da vedere oltre lo schermo

Solo una personalità così poliedrica, proprio come quella di Ema Stokholma può sentirsi a suo agio in più posti nel mondo. E noi di VelvetMAG che abbiamo avuto l’occasione di leggerla e intervistarla per il suo libro Per il mio bene; la ritroviamo nello Spazio Fontanella, tra gli angoli più suggestivi di Roma, per inaugurare la sua prima personale pittorica. All’interno degli eventi della rassegna Arte nell’Arte a cura di Armando Sciotto alias Chicoria, che porta il titolo P.O.V. dal digitale alla tela. La mostra, in via dell’Arco della Fontanella 2, rimarrà aperta al pubblico nella Capitale dal 6 al 14 novembre con ingresso libero nei seguenti orari: dalle ore 17 alle 20.

Tutto nasce dal progetto digitale del 2016 della stessa artista in cui Ema Stokholma ha deciso di trasformare il suo account Instagram in una galleria d’arte 2.0 dove le sue opere prendono vita tra le cornici che racchiudono i suoi dipinti.

Ema quadro ritratto
Credits: Ema Stokholma

Intervista a Ema Stokholma

Dipinti che raccontano la tua realtà. Come è nato P.OV. dal digitale alla tela?
Tutto è nato come un gioco su Instagram, una voglia di postare cose diverse. Era il 2016, e scadere nel selfie, nella ricerca del like mi sembrava troppo semplice tanto da ricercare la difficoltà. Sono partita dalla scatto ai quadernini con la penna bic, ma l’assenza dei colori era notevole. Quindi, dalle matite ho usato poi la tempera e l’acquarello, ma non mi davano soddisfazione. Per poi passare all’acrilico e ai colori ad olio. Con la pittura, ho trovato quel senso di necessità di dipingere, e non l’ho più lasciato.

Dalla piattaforma Instagram alla galleria d’arte. Un passaggio spinto da che cosa?
Dal mettermi in gioco. Capire come reagiscono le persone vedendo il quadro senza la foto, senza il social e il like di simpatia. Credo che sia stato un gradino in più che era necessario fare nella mia vita e confrontarmi con il mondo reale.

Qual è il dipinto al quale ti senti più legata?
Devo dire che mi piace sempre di più l’ultimo per poi sentirmi nuovamente legata al quadro successivo. Come quello ( qui sotto che trovate anche in Ema Stokholma) in cui Andrea (Delogu) corre.

Ema quadro Andrea Delogu

Credits: Ema StokholmaPoi mi piace molto rappresentare le finestre, sento come se ci fosse qualcuno dietro quel muro. È strano, ma è come se stessi dando vita a dei personaggi. La sensazione che mi trasmettono non sono mai negative. Anzi, al contrario, sento che man mano che queste vite si manifestano su tela, mi possano poi trasferire solo che positività.

I soggetti che immagini vivere dietro quelle finestre sono reali o riflessi di una vita che avresti voluto vivere?
Decisamente della vita che avrei voluto vivere quando ero piccola. Guardavo tanto dentro le case delle persone e pensavo che avessero delle vite migliori delle mie. Poi, crescendo, ho capito che in tutte le case ci sono dei drammi, delle tristezze, delle violenze. Adesso vivo la vita che volevo. Non chiedo niente di più e mi dispiacerebbe avere qualcosa di meno rispetto a quello che ho costruito.

Ema Stokholma: “E poi c’è la solitudine, quella che piace a me”

In che modo influenzano la tua vita la radio e la pittura?
Quando ero bambina la radio mi teneva compagnia, prima ancora di capire che dovevo farla e che sarebbe diventato il mio lavoro. In merito alla pittura, non ho ancora trovato il senso che ha nella mia vita, dico la verità. È più una necessità tant’è che mi viene da dirti che sì, io ora sono qua, ma vorrei stare a casa a dipingere. Sono nel mio mondo, in silenzio nella mia solitudine, quella che piace a me. Possono esserci persone attorno, ma quando dipingo io sono da sola. La pittura racconta il lato più personale del mio carattere, quello che in pochi conoscono.

Andrea Delogu è nella tua vita da sempre, anche in questi dipinti.
Andrea non è mai casuale, è una parte di me. In questa mia solitudine, Andrea c’è ed è quasi naturale fotografarla anche quando non se l’aspetta. Poi diciamo, è una modella perfetta partendo dal colore dei capelli che è bellissimo dipingere. Ormai conosco tutte le sfumature del suo rosso.

Ci saranno altre occasioni nelle quali vedremo ancora i tuoi dipinti esposti?
Per me è il progetto del mio futuro. Ho tanta pazienza. Questa è la prima mostra e sono felice di come è venuta e mi sento a casa in questo spazio. Spero che andremo avanti sì, anche perché ho tutta la vita davanti.

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Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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