“Il rischio zona gialla è alle porte“. Così il prefetto di Trieste Valerio Valenti dopo che nel capoluogo friulano si è registrata un’impennata dei contagi di Coronavirus, in seguito alle ultime manifestazioni No Vax e No Green Pass. Se dovesse arrivare la zona gialla, ha aggiunto il prefetto, “sarà questo il vero limite alla libertà di espressione. Se si continua così, allora le manifestazioni si dovranno organizzare in altro modo“.
Lo spettro della zona gialla non riguarda soltanto Trieste e il Friuli. Occhi puntati sulla curva dei contagi Covid in tutta Italia: dai dati dell’ultima settimana emerge una sostanziale inversione di tendenza nell’andamento dell’epidemia. La curva epidemica è tornata a salire. In sette giorni sono aumentati i nuovi casi e i ricoveri, con le maggiori preoccupazioni che si concentrano su alcune territori in particolare. Come se non bastasse appare a questo punto più lontano l’obiettivo di raggiungere la quota del 90% di vaccinati entro l’anno.
La situazione è preoccupante soprattutto in quattro Regioni, evidenzia inoltre il report settimanale sul Covid-19 di Altems (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari Università Cattolica di Roma). Rischiano la zona gialla Friuli Venezia Giulia, Veneto, Umbria ed Emilia-Romagna. Aumentano inoltre i ricoveri in intensiva: gli ingressi settimanali, rileva Altems, sono stati in media 0,27 per 100mila abitanti, in aumento rispetto ai 7 giorni precedenti. Secondo Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute, “non siamo ancora lontanamente usciti dalla pandemia“, per cui “certamente ci sarà un aumento dei casi tra l’autunno e l’inverno, ma non sarà drammatico, sarà gestibile”.
L’ultimo report settimanale dell’Iss (Istituto superiore di Sanità) conferma il rialzo generale dell’incidenza dei nuovi casi di Coronavirus e fornisce un ulteriore dato che riguarda le fasce di età. Si scopre così che aumentano le infezioni fra i bambini sotto i 12 anni. Si tratta della fascia di età dei piccoli, che non solo vaccinabili. In termini generali, l’incidenza più alta dei casi Covid si registra nella provincia di Bolzano, con un valore di 101,7 (contro l’85,6 della settimana prima). Segue il Friuli Venezia Giulia a 96,5: un valore quasi doppio rispetto alla settimana precedente; quindi il Veneto a quota 61,4. I dati sono riferiti alla settimana della 22-28 ottobre.
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