Il comitato di selezione istituito presso l’ANICA ha sentenziato: sarà È stata la mano di Dio a rappresentare l’Italia per i Premi Oscar 2022. Ultimo film diretto da Paolo Sorrentino, ha fatto il suo debutto in occasione della 78a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Pur non ottenendo l’ambito Leone d’Oro, la pellicola si è distinta durante la kermesse nostrana. Ha difatti ottenuto il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria e il Premio Marcello Mastroianni, consegnato al giovane Filippo Scotti per la sua performance. Annunciato come il film più intimo e personale del regista partenopeo, È stata la mano di Dio uscirà nelle sale il prossimo 24 novembre per poi approdare su Netflix il prossimo 15 dicembre.

Oscar 2022, l’Italia schiera Paolo Sorrentino con È stata la mano di Dio

Lo scorso 15 ottobre era stata annunciata la lista dei 18 film tra cui l’Italia avrebbe dovuto scegliere. Tra i favoriti Freaks Out di Gabriele Mainetti e Qui rido io di Mario Martone – anch’essi in concorso a Venezia78 – a spuntarla è stata l’ultima fatica cinematografica di Paolo Sorrentino. Un dato di buon auspicio, considerato il fatto che fu proprio il regista partenopeo, nell’edizione del 2014, a riportare il Premio Oscar in Italia con La grande bellezza, a 15 anni di distanza da La vita è bella di Roberto Benigni. Ed è proprio da allora che l’ambita statuetta è assente dal nostro Paese. Ricordiamo che le nomination saranno comunicate il prossimo 8 febbraio 2022 mentre la cerimonia di premiazione si terrà a Los Angeles il prossimo 27 marzo.

È stata la mano di Dio è ambientato negli anni Ottanta ed è incentrato sulla figura di Fabietto Schisa (Filippo Scotti), un diciassette napoletano. La vita del giovane assisterà a due incredibili cambiamenti: l’arrivo di Diego Armando Maradona nella città partenopea e un drammatico incidente che manderà in frantumi l’equilibrio familiare. Per la prima volta, a oltre vent’anni di distanza dal cortometraggio d’esordio L’amore non ha confini, Sorrentino sceglie di rimanere nella “sua” Napoli. Sviscerandola in una storia ambientata durante il periodo della sua adolescenza e raccontandoci le proprie inquietudini giovanili attraverso il volto di Fabietto.

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