Il Governo italiano, guidato dal Premier Mario Draghi, ha reso nota questa sera la decisione di costituirsi a difesa dell’Uefa nel giudizio sulla Superlega incardinato presso la Corte di Giustizia Europea.  Si attendeva la presa di posizione italiana, e fino a questa mattina non erano mancati gli appelli a mezzo stampa dei vertici del calcio e dello sport italiano. Il numero uno del Coni Giovanni Malagò e il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, in primis e in grande pressing, come raccontano i retroscena. Grande imbarazzo infatti riportavano le cronache sportive, soprattutto nella Lega serie A, riunita questa mattina a Milano, proprio sul silenzio da Palazzo Chigi. Poi in serata è arrivato l’annuncio ufficiale relativo all’atto formale di adesione, definito rispettando la scadenza limite della mezzanotte di oggi 22 ottobre 2021.

Il ricorso contro la Superlega è anche italiano: 16 i paesi contro

L’Italia è il 16esimo paese, con Francia e Spagna in testa, che decide di adire al tribunale europeo competente contro il progetto della Superlega. L’idea di Andrea Agnelli e Florentino Perez che avrebbe dovuto cambiare il calcio giocato finisce di fatto davanti ai giudici. Come aveva annunciato la stessa Uefa: che non sarebbe finita con l’annuncio che non se ne faceva più niente, e tante scuse. La mossa rafforza quindi anche dall’Italia la potestà della Uefa di sanzionare prima ed eventualmente escludere dal proprio ordinamento chi non riconosca le regole generali dell’organismo di Nyon.

E’ tutto il calcio italiano, a tirare il più classico dei sospironi di sollievo per la presa di posizione del Governo Draghi. Una mossa che è stata letta anche per moltiplicare le possibilità che venga assegnata al nostro Paese l’organizzazione di Euro 2028. Che sarebbe una vittoria politica dopo quelle sportive raccolte sul campo in questo 2021.

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