“Sono impaziente di iniziare un nuovo capitolo della mia carriera a Parigi” – è cominciata con queste parole ieri l’avventura parigina di Lionel Messi. Ha scelto il n.30 nel Paris Saint Germain, come al suo arrivo al Barça, segno inequivocabile che vuole ricominciare, vuole la sua rinascita francese. E da grandissimo campione lo fa come in passato con umiltà e rispetto nonostante sia Lionel Messi. Allora Ronaldinho, oggi è Neymar a vestire la n.10. Forse l’avrebbe ceduta vista l’amicizia che li lega nonostante l’asse Argentina-Brasile sia nel calcio tra i più competitivi. Ma vuole entrare in punta di piedi in un gruppo fortissimo.

Il Barcellona come prima vita calcistica di Lionel Messi

Non è importante l’individuo, ma la squadra. La pulga in catalano, la pulce in italiano per i suoi 170 cm, ha dimostrato di essere un gigante, di non temere le proprie emozioni nei giorni scorsi. E’ chiaro ed evidente che la fine non è dipesa da lui. Le ha provate tutte anche dimezzarsi lo stipendio. Lui da Barcellona non sarebbe mai andato via, perché lì sono nati i suoi tre figli. Perché è grazie a quel Club che le costose cure per la ipopituitarismo sono state pagate. E sul campo quell’investimento a suon di scudetti, trofei, magie è stato ripagato tante volte. Il famoso accordo firmato su un tovagliolo di carta, che ha permesso al Barcellona di dominare il calcio europeo e a Messi 6 Palloni d’oro è stato spazzato dalla crisi dei catalani. Economica come ha dimostrato la faccenda della Superlega. E vedremo se anche in relazione ai rapporti tra dirigenza e tifosi per la cessione del proprio simbolo.

Il blitz del Paris Saint Germain

L’accordo sancito ieri con firma, visite mediche e foto di rito, vale 2 anni per un valore economico di 35 milioni. Oggi la presentazione al Parco dei Principi in mattinata. A Parigi è stato accolto come il grande campione che è, sul campo. Quello che non gli hanno concesso in catalogna per dire addio ai tifosi. Il Club lo ha definito un “diamante“. E la gioielleria è ben fornita: Neymar, Mbappé, Sergio Ramos, e da quest’anno i due rinforzi dall’Italia, il campione d’Europa ex Milan Donnarumma e Hakimi dall’Inter.
Le ambizioni del club sono in perfetta sintonia con le mie. So quanto talento ci sia in questa squadra e in questo staff e sono deciso a costruire, insieme a loro, qualcosa di grande per il club e per i tifosi. Non vedo l’ora di scendere in campo al Parco dei Principi” – già il desiderio del campo di Lionel Messi non passa mai nonostante gli anni che passano.

Grande entusiasmo naturalmente dal proprietario del Psg, Nasser Al-Khelaifi, soddisfatto per il suo drem team per vivere “incredibili momenti calcistici“: “l’aggiunta di Leo nel nostro team di livello mondiale conferma la rilevanza e il successo del nostro piano di rafforzamento. Insieme al nostro grande allenatore e al suo staff, non vedo l’ora di scrivere la storia“.
E già la storia di Messi 2.0: mesdames et messieurs à vous la puce!

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