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Covid, l’appello di Draghi ai cittadini: “Le cose vanno meglio, vaccinatevi e seguite le regole”

Dal Presidente del Consiglio un esplicito invito a non mollare contro il virus perché nelle prossime settimane "occorrerà la stessa se non maggiore determinazione"

È cominciato come un saluto informale ai cronisti a Palazzo Chigi prima della pausa ferragostana ed è finito come un vero e proprio invito esplicito rivolto a tutti gli italiani. Così il premier Mario Draghi ha fatto appello ai cittadini: “Le cose per l’economia italiana vanno bene e si spera che vadano anche meglio. Agli italiani voglio dire: perché vadano meglio vaccinatevi e rispettate le regole“. “Mentre ci avviamo tutti per prenderci queste due settimane di vacanza – ha proseguito il Presidente del Consiglio – il pensiero che bisogna tener chiaro è che tra due settimane ci vuole la stessa determinazione, se non maggiore, per affrontare sfide e problemi e dare risposte a problemi urgenti e gravi“.

Draghi su scuola e vaccini

Cosa temere di più nei mesi a venire? Dobbiamo essere sicuri di aver fatto di tutto per evitare che la pandemia si aggravi: che basti o no non lo sappiamo. Tutto viene fatto sulla base delle evidenze e dei dati di oggi“, ha detto ancora Draghi parlando con i cronisti a Palazzo Chigi. “L’impegno che abbiamo preso per l’autunno è di cominciare la scuola in presenza, assolutamente” e “la continuazione della campagna vaccinale“.

La sfida del lavoro

“C’è una cosa in particolare che sta a cuore a tutti noi, a me certamente e più di ogni altra cosa. Bisogna fare qualcosa poter migliorare una situazione inaccettabile sul piano della sicurezza sul lavoro ha poi detto Draghi – Rivolgo un pensiero commosso e affettuoso a tutti coloro che volevano bene a Laila El Harim. Due mesi fa era la D’Orazio e così via, ogni giorno. È stato fatto molto ma occorre fare molto di più”. 

La situazione epidemiologica

Si stabilizza, intanto, a livello nazionale, il valore dell’indice Rt del contagio da Coronavirus. Rispetto al valore di 1,57 della scorsa settimana si ferma a 1,56. Continua invece a crescere, di 10 punti, l’incidenza dei nuovi casi, che passa da 58 ogni 100 mila abitanti a 68. I due valori, assieme ai valori di occupazione dei reparti ospedalieri, sono ora all’esame della cabina di regia. La presentazione ufficiale avverrà oggi. Secondo il monitoraggio dell’Iss-Ministero della Salute sull’andamento del Covid in Italia, sono tutte a rischio moderato le 21 Regioni e province autonome italiane. Non ci sono alti rischi, dunque, tuttavia neppure un territorio che sia valutabile come a rischio basso.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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