Primo pianoStorie e Personaggi

Strage di Bologna, in ricordo delle vittime del 2 agosto 1980

85 persone morirono e più di 200 furono i feriti in questo giorno che da allora ricorda le vittime di tutte le stragi

Alle 10.25 del 2 agosto quarantuno anni fa 23 kg di esplosivo contenuti in una valigia abbandonata nella sala d’aspetto della seconda classe nella stazione di Bologna esplosero provocando 85 morti. 76 italiani e 9 stranieri. Vista la centralità dello snodo ferroviario emiliano, molte persone in arrivo o in partenza affollavano la zona della stazione. Fu una strage. I terroristi scelsero per l’epoca una combinazione di tritolo e nitroglicerina, per provocare più danni possibili. 200 feriti, molti gravemente mutilati e crollò l’intera ala Ovest dell’edificio. L’onda d’urto e detriti investirono il treno in sosta al primo binario diretto a Basilea, come pure il parcheggio dei taxi antistante l’edificio (nella foto).

La strage di Bologna negli anni di piombo e della ‘tensione

La strage di Bologna è per il numero delle vittime e i danni arrecati il più grave atto terroristico del secondo dopoguerra nel nostro Paese. Gli storici contemporanei lo considerano come la fine dei tormentati anni di piombo con altre tre stragi che insanguinarono l’Italia: da piazza Fontana (12 dicembre 1969), al 1974 terribile con piazza della Loggia (28 maggio) e la strage del treno Italicus (4 agosto).

Le indagini: dall’estrema desta ai servizi deviati nelle sentenze

La pista neofascista fu la prima seguita dagli inquirenti, ma le indagini vissero un percorso assai lungo per i numerosi depistaggi, conclamati anche da una Commissione d’Inchiesta parlamentare. Licio Gelli, Pietro MusumeciGiuseppe Belmonte e Francesco Pazienza vengono condannati per le azioni che hanno impedito l’immediato accertamento della verità sulla strage.

Per la sentenza definitiva degli esecutori materiali i familiari delle vittime hanno atteso il 1995 con la condanna per Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. A loro “appartenenti alla banda armata – dei Nuclei Armati Rivoluzionari ndr – che ha organizzato e realizzato l’attentato di Bologna“. Nel 2007 si è aggiunta la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all’epoca dei fatti. Nel 2020 la Procura generale di Bologna ha sentenziato come Paolo Bellini, ex militante di Avanguardia Nazionale, avesse collaborato con i NAR. Stessa condanna anche per Gilberto Cavallini. Tra i mandanti e i finanziatori la sentenza aggiunge Umberto OrtolaniFederico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi.

Dalla strage di Bologna alla commemorazione di tutti le stragi

Il cippo commemorativo presente nella stazione di Bologna contiene l’elenco delle vittime della Strage e del “terrorismo fascista“. Lo scorso anno è stato omaggiato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 40esimo anniversario. Il 24 settembre del 2010 è stata posta sul binario 1 la targa commemorativa con cui l’UNESCO dichiara la strage parte dei Patrimoines pour une Culture de la Paix Onu-Unesco.

Il 2 agosto, in ricordo delle vittime, è la giornata in memoria di tutte le stragi. L’impatto emotivo della tragedia sulla vita culturale del Paese è stato molto ampio. Decine i film, le canzoni di artisti non solo bolognesi come Dalla e Guccini, e dura tutt’ora. Per sintetizzarlo abbiamo scelto l’opera di Guttuso del 1980. Fin dal titolo l’artista omaggia Francisco Goya con Il sonno della ragione genera mostri. Nella raffigurazione un chiaro rimando al più doloroso Picasso di Guernica.

Il sonno della ragione genera mostri

Il ricordo della Strage di Bologna è vivo fisicamente nel luogo e nella città stessa: la ricostruzione dell’ala distrutta ricomprende uno squarcio nella muratura per ricordare l’avvenimento, come nella sala d’aspetto è presente ancora la pavimentazione originale nel punto dello scoppio. Il settore è stato riedificato volutamente in maniera diversa dal resto dell’edificio, perché fosse immediatamente visibile. Uno degli orologi della stazione è fermo alle 10:25 di quel terribile 2 agosto. A perenne ricordo!

LEGGI ANCHE: Addio a Roberto Calasso, genio della letteratura e dell’editoria italiana

 

Angela Oliva

Direttore Responsabile
Pugliese di nascita, muove le sue prime esperienze giornalistiche tra Palio, Sport e Cronaca bianca a Siena durante il periodo universitario divenendo pubblicista subito dopo la laurea con lode in Scienze della Comunicazione. Con il trasferimento a Roma inizia il praticantato che la porterà a diventare professionista nel 2008. Si è occupata di gambling, dipendenze, politica estera (ha una seconda laurea sempre con lode in Scienze internazionali e diplomatiche), ippica, economia. Ha collaborato con giornali, TV (Telenorba), l'agenzia di stampa nazionale Il Velino-AGVNews e con diverse realtà specializzate. Diverse le esperienze in agenzie come account ed advisor del settore bancario, di associazioni di categoria, di comunicazione pubblica, turismo, trasporti, cybersecurity, compliance & risk management, telecomunicazioni, 5G e di gaming.
In parallelo si è occupata di Comunicazione strategica e Marketing come manager in azienda - trasferendosi a Rimini - assumendo spesso anche la responsabilità delle Relazioni esterne. Ha approfondito, con due diversi master, anche i temi della Corporate Social Responsibilty e della Sostenibilità.

Pulsante per tornare all'inizio