L’Italia è sulla soglia dei 60 milioni di dosi somministrate, per quanto riguarda i vaccini anti Covid, ma la pandemia non arresta la sua corsa. La mutazione del virus che sta portando al predominio della variante Delta fa da volano ai contagi. Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, di oggi 15 luglio, nella settimana fra il 7 e il 13 di questo mese nel nostro Paese si è registrato un incremento del 61,4% dei nuovi casi di Coronavirus (8.989 rispetto a 5.571) rispetto alla precedente.

Meno test e tamponi

Ciò non toglie che, sempre su base settimanale, diminuiscano sia i ricoveri che i decessi, grazie agli effetti della campagna vaccinale. I ricoveri sono diminuiti dell’11,3% (143 persone in meno); le morti del 35,8% (104 vittime rispetto alle 162 della settimana precedente). “Sul fronte dei nuovi casi – rileva tuttavia Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si registra un netto incremento settimanale, peraltro sottostimato da un’attività di testing in continuo calo, che rende impossibile un tracciamento adeguato dei contatti“. Dall’inizio di maggio il numero di persone testate settimanalmente si è infatti progressivamente ridotto del 56,3%, passando da 662.549 a 289.869.

L’impatto sugli ospedali

La progressiva diffusione della variante Delta determinerà, dunque, un incremento del numero dei contagi. Ma anche con una circolazione virale elevata, l’impatto dei nuovi casi di Covid sui servizi sanitari sarà inferiore rispetto alle ondate precedenti. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe. Tenendo conto del “progressivo aumento dei casi e della diffusione di questa variante che è destinata a diventare prevalente” il monitoraggio rileva che “nel nostro Paese il tallone d’Achille continua ad essere rappresentato dagli oltre 4,7 milioni di over 60 a rischio di malattia grave non coperti dalla doppia dose di vaccino“. Di questi, 2,2 milioni (12,4%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino.

Il rischio in vacanza

È in questo contesto che è decollata la stagione turistica, favorita comunque dal Green Pass europeo. Un fattore chiave per le economie dei 27 Stati membri dell’Unione. Sono milioni i viaggiatori che hanno già programmato gli spostamenti. In questo scenario il ministero degli Esteri invita gli italiani alla prudenza, secondo quanto riporta online il Corriere della Sera. “Ogni spostamento può comportare un rischio di carattere sanitario” spiega la Farnesina in una nota. “Nel caso in cui si risultasse positivi al test per il Coronavirus, o contatti di una persona positiva, occorre seguire le norme disposte dalle autorità locali.” Per questo il ministero “raccomanda di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio“. Il che significa, in concreto, “contemplare anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero“. È quindi opportuno, conclude la nota, “dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid“.