Dichiarare esplicitamente nei post se la foto è stata modificata – con fotoritocchi ed eventuali filtri – e fornire un’indicazione chiara sulla reale taglia indossata e sul tono della pelle. E’ quando prevede un emendamento approvato lo  scorso 2 giugno alla legge sul marketing vigente in Norvegia.
Evidentissime le  implicazioni per gli influencer marketing: la nuova normativa si applicherà anche alle immagini pubblicitarie postate dietro compenso o benefit, indipendentemente dal canale di divulgazione, quindi social inclusi. I politici norvegesi sono evidentemente sensibili al tema visto che la modifica è stata approvata con 75 voti favorevoli e solo 12 contrari. Ora secondo quanto prevede l’iter legislativo del paese scandinavo dovrà essere sottoposto all’attenzione del Re, che deciderà la data di entrata in vigore.

Post e Selfie con etichetta per certificare autenticità

Qualsiasi immagine, anche quelle contenute nei post diffusi sui social media dunque, dovranno recare un’etichetta specifica che sarà realizzata dal Ministero dell’Infanzia e della Famiglia. Così sarà evidente l’obiettivo che la novità normativa si pone: combattere gli standard di bellezza non realistici, che possano risultare dannosi per i più giovani.
Il testo fornisce chiari esempi delle manipolazioni non consentite, come spiega Brand News: ritocchi alle labbra, al giro vita, aumento della muscolatura. Non è ancora chiaro se ci saranno regole restrittive anche per le regolazioni dell’illuminazione o della saturazione. Eventuali violazioni è previsto siano punibili con multe crescenti e, in casi estremi, anche con la reclusione.

Il dibattito sulla KROPPSPRESS

Si spera che la misura dia un contributo utile e significativo per arginare l’impatto negativo che tale pubblicità ha, in particolare su bambini e giovani” è quanto ha dichiarato proprio il ministero preposto all’etichettatura come ha riportato il quotidiano norvegese Verdens Gang, che ha registrato infine anche l’accoglienza positiva registrata da alcuni influencer locali alla novità.
La nuova norma è figlia del dibattito pubblico in corso da mesi in Norvegia sulla kroppspress, che ampliando la traduzione letteraria di ‘pressione corporea’ arriva dunque ad inglobare il concetto di standard di bellezza. Lo stesso Ministero ha citato diversi studi sulla pervasività della diffusione di certe immagini e sulla influenza negativa sull’autostima – naturalmente bassa – dei più giovani.