Continua a ridursi nel nostro Paese il tasso di incidenza dei nuovi casi di Covid. Sono in media 11 ogni 100mila abitanti secondo i dati della bozza di monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Come è noto, l’incidenza dei nuovi casi è uno dei parametri più importanti in base ai quali le autorità sanitarie valutano la gravità della situazione epidemiologica riguardo al Coronavirus. Appena una settimana fa i nuovi casi erano 16,7 (ogni 100mila abitanti): una differenza non da poco.

Variante Delta, che fare

Ma l’Istituto Superiore di Sanità mette in guardia da un pericolo che si sta avvicinando a grandi passi. Quello di sottovalutare l’aumento dei contagi di Sars-CoV-2 da variante Delta. La mutazione scoperta in India nel 2020 sta già dilagando in Gran Bretagna e l’Italia, secondo il Financial Times, è il quinto paese al mondo per diffusione della Delta, che da noi si attesterebbe al 26% del totale dei nuovi casi. La presenza di focolai in diverse Regioni italiane è ormai assodata e il monitoraggio settimanale dell’Iss lo conferma. Per questo, avvertono gli esperti, “urge un’alta copertura vaccinale“. La vaccinazione di massa resta, cioè, lo strumento principe per fronteggiare le nuove incognite che il nostro Paese deve affrontare sul fronte Covid.

Focolai pericolosi

I focolai Delta, avvisa l’Istituto Superiore di Sanità, si caratterizzano per una particolare aggressività. La Delta ha infatti una maggiore trasmissibilità. Non solo: si tratta di una mutazione del Sars-CoV-2 in grado di eludere parzialmente la risposta immunitaria. E quindi, potenzialmente, di aggirare la protezione data dalle vaccinazioni.

Evitare recrudescenze

La variante Delta, così come altre varianti, scrivono i tecnici, hanno portato a un inatteso aumento dei casi in altri paesi europei con alta copertura vaccinale. Ecco perché, afferma l’Iss, occorre un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi e un’elevata copertura vaccinale. Ma anche il completamento dei cicli di vaccinazione in atto in Italia, al fine di evitare recrudescenze della pandemia. In ogni caso, secondo le anticipazioni sulla bozza del monitoraggio che sarà presentata in giornata, la curva dei contagi scende ovunque. E non sembra essere in discussione il passaggio della Valle d’Aosta in zona bianca da lunedì 28 giugno. La Regione alpina è l’ultima ancora in zona gialla mentre tutto il resto d’Italia è già ‘bianco’.