Quelle sulla governance, sulle semplificazioni e sul reclutamento sono solo le prime tre di “40 riforme” da fare per il Recovery plan. È categorico il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, intervenuto al Festival dell’Economia di Trento. “Se non realizziamo tutto il pacchetto delle 40″ riforme “nei tempi prestabiliti il contratto” con l’Europa per il Pnrr “viene stracciato. Non avremo un euro e probabilmente non riusciremo a spendere neanche gli altri 30 miliardi” nazionali.

Consiglio dei ministri decisivo

L’agenzia di stampa Ansa anticipa, intanto, che è di 20 articoli la bozza del decreto per il reclutamento nella P.a. delle figure necessarie all’attuazione del Recovery. Il testo dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri ed è ancora suscettibile di modifiche. Il Cdm si svolgerà oggi pomeriggio. Le norme vanno dai contratti di apprendistato per la formazione dei giovani diplomati alle modalità per l’assunzione a tempo di tecnici e figure specializzate. Tutti professionisti che andranno sia nelle strutture della governance nel Pnrr sia a supporto degli enti locali. Previste le assunzioni per l’ufficio del processo e fasce di premialità per i dipendenti pubblici.

Chi sarà assunto grazie al Pnrr

Lo Stato assumerà 500 persone a tempo determinato con concorso rapido tramite orale unico, per coordinare, attuare e controllare il Pnrr. Ottanta di loro andranno alla Ragioneria dello Stato e per “motivate esigenze” altri 300 potranno essere assunti per la governance del Recovery plan, portando il totale a 800. Lo prevede la bozza del dl per il reclutamento nella P.a. In totale arrivano oltre 24mila assunzioni a termine, da qui al 2026. Fra questi: 1000 a supporto degli enti locali “nella gestione delle procedure complesse”. Ma anche 268 alla transizione digitale e 67 all’Agid (Agenzia per l’Italia digitale).Ci saranno poi 16.500 nuovi addetti all’ufficio del processo e 5.410 unità di personale amministrativo alla giustizia.

Contratti condizionati ai risultati

I contratti a termine o di collaborazione per il Recovery plan potranno essere chiusi in anticipo se non saranno raggiunti ogni anno gli obiettivi assegnati per la realizzazione del piano. Lo prevede sempre la bozza del decreto per il reclutamento nella P.a.. Si introduce un’apposita clausola “che ne consente la risoluzione unilaterale”. I contratti potranno durare anche oltre “trentasei mesi” ma comunque non oltre il 2026. Indicheranno “gli obiettivi progettuali che devono essere raggiunti per la conferma dei contratti di lavoro e per il loro eventuale rinnovo”.