La Procura europea (Eppo) è ora operativa“. Lo ha annunciato via Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Vigilerà con attenzione la sana gestione dei fondi dell’Ue, compreso il nostro piano di rilancio Next Generation Eu – ha aggiunto -. Proteggere il denaro dei contribuenti è fondamentale. Benvenuta Eppo!”. La EppoEuropean Public Prosecutor’s Office – ha sede al Lussemburgo. La guida la magistrata anti-corruzione romena Laura Codruta Kovesi (al centro nella foto).

Chi è Laura Codruta

Il suo curriculum è di alto profilo. Procuratrice generale dell’Alta corte di cassazione e giustizia (2006-2012). Alta rappresentante del ministero della giustizia per le relazioni con la Commissione europea (2012-2013). Ma anche procuratrice capo della Direzione nazionale anticorruzione della Romania (2013-2018). Laura Codruta è stata fra i più importanti protagonisti della lotta alla corruzione e del processo di ammodernamento del sistema giudiziario in Romania. Proprio negli anni in cui il Paese faceva ingresso nell’Unione europea.

Integrità e competenza

Più osservatori la indicano come una donna e una magistrata di grande integrità ed onestà, riporta l’enciclopedia libera Wikipedia. In passato è stata la più giovane magistrata a capo della procura generale dell’Alta corte rumena. Dal 2013 al 2018 la sua attività presso la Dna (Direzione nazionale anti corruzione) ha contribuito alla crescita della credibilità della magistratura in Romania. Nel periodo della sua conduzione, infatti, si avviarono indagini nei confronti di numerose personalità politiche, perfino l’ex primo ministro Victor Ponta.

Giovane ma con molti riconoscimenti

Laura Codruta Kovesi, classe 1973, ha già ricevuto molti riconoscimenti. Nel 2016, ad esempio, per il suo contributo alla lotta alla corruzione, le furono assegnati due importanti ordini nazionali. In giugno ricevette dall’ambasciatore francese in Romania François Saint-Paul, in nome del presidente della repubblica François Hollande, il titolo di cavaliere della Legion d’Onore. Nel novembre dello stesso anno l’ambasciatore svedese Anneli Lindahl Kenny le conferì il titolo di commendatore dell’Ordine della Stella Polare. Nel 2019 è stata inserita nella lista stilata dall’Università di Harvard riguardante le 21 donne più influenti del mondo nell’ambito giudiziario e legislativo.