Per 7,8 miliardi di esseri umani che popolano la Terra esistono sul nostro pianeta oltre 50 miliardi di uccelli appartenenti a 9.700 specie diverse. Lo indica la prima stima globale frutto dei Big Data. Vale a dire una ricerca ottenuta esaminando quasi un miliardo di segnalazioni fatte da oltre 600mila appassionati di birdwatching attraverso la piattaforma online eBird tra il 2010 e il 2019. Si tratta di un esempio di scienza fatta dai cittadini. Quella che gli anglosassoni chiamano la citizen science.

Citizen Science e biodiversità

Qualche anno fa, nel 2014, l’Oxford English Dictionary ha definito la citizen science come “attività scientifica condotta da membri del pubblico indistinto in collaborazione con scienziati o sotto la direzione di scienziati professionisti e istituzioni scientifiche”. Una realtà la cui importanza sta crescendo per ciò che riguarda l’ampliamento della conoscenza. E a cui si potrebbe ricorrere per stimare la numerosità di altre specie animali oltre agli uccelli. La si utilizza, inoltre, per studiare le migliori strategie di conservazione della biodiversità del nostro pianeta.

Un algoritmo per il calcolo degli esemplari

Lo studio relativo alle specie di volatili è stato pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) dall’Università del Nuovo Galles del Sud, in Australia. Partendo dagli avvistamenti segnalati tramite il portale online eBird, i ricercatori sono riusciti a sviluppare un algoritmo. In questo modo hanno potuto elaborare una complessa ma efficace stima del numero di esemplari su scala globale per ogni specie. Diversi i fattori osservati che sono entrati in gioco: le dimensioni dell’animale, il colore, la vicinanza alle città e l’eventualità che si muova in stormo.

Le quattro specie dominanti

Lo studio ha preso in esame circa 9.700 specie di uccelli, il 92% di quelle attualmente viventi. A sorpresa, sono quattro quelle predominanti che contano una popolazione superiore al miliardo di esemplari: il passero domestico (1,6 miliardi), lo storno comune (1,3 miliardi), il gabbiano Larus delawarensis (1,2 miliardi) e la rondine comune (1,1 miliardi). Al contrario, il 12% delle specie censite ha una popolazione inferiore ai 5.000 esemplari, come la sterna di Bernstein, l’uccello dei cespugli chiassoso e il rallo di Wallace. “Sapremo come se la cavano queste specie ripetendo lo studio a distanza di 5-10 anni”, concludono i ricercatori.