Sarà inviato oggi 30 aprile alla Commissione europea il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): il Recovery plan dell’Italia. Entro l’estate il nostro Paese potrà così ricevere un anticipo dei fondi Ue da 25 miliardi per la ricostruzione post pandemia. Sul fronte della lotta al Coronavirus salgono a quasi 500mila le vaccinazioni quotidiane, come da programma del Commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo.

“Entro luglio vaccinato il 60%”

In arrivo in Italia 2,5 milioni di dosi di vaccini anti-Covid, che portano a 4,7 milioni il totale in pochi giorni. Come sottolineato dal commissario Figliuolo, siamo vicini al target delle 500mila immunizzazioni al giorno. L’obiettivo delle autorità politiche e sanitarie è che, entro la metà del mese di luglio, possa dirsi vaccinato il 60% della popolazione. A settembre l’immunità di gregge potrebbe essere cosa fatta se non ci saranno ritardi nella distribuzione delle dosi. Intanto la Pfizer BioNTech annuncia che da giugno il suo vaccino sarà disponibile per la fascia d’età degli adolescenti: 12-15 anni.

Dosi sui luoghi di lavoro

Già prima dell’estate, però, ossia da fine maggio, sarà possibile la vaccinazione nelle aziende. Il generale Figliuolo alza l’asticella consapevole di come una vaccinazione di massa possa permetterci di passare “un’estate un po’ più tranquilla ma sempre seguendo le regole”. Dopo le licenze iniziali prese da parte delle Regioni, la linea tracciata dal commissario è chiara: si va avanti per classi di età con poche deroghe. Il prima possibile infatti bisogna mettere in sicurezza gli over 65, anche solo con una prima dose.

Quasi 250 miliardi in 10 anni

Il governo Draghi ha dato intanto il via libera anche al decreto legge che istituisce il Fondo complementare al Recovery per le infrastrutture da 30,6 miliardi. Una cifra finanziata con l’ultimo scostamento di bilancio. I primi cinque Paesi della Ue a inviare i loro Pnrr alla Commissione sono stati Germania, Grecia, Francia, Portogallo e Slovacchia. A Bruxelles ne arriveranno molti altri entro oggi, compreso il plico da Roma. Complessivamente, da qui al 2032, il governo avrà a disposizione 248 miliardi, di cui 191,5 dal fondo Next generation Eu (68,9 sono sussidi a fondo perduto), finanziato con l’emissione di titoli di debito comune; 30,6 dal fondo domestico finanziato tutto con nuovo deficit; e altri 26, entro il 2032, per alcune opere pubbliche.