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Governo Draghi, settimana decisiva. Conte: “Non farò il ministro”. Covid: micro zone rosse in 5 regioni

Previsto entro venerdì 12 febbraio il giuramento del nuovo esecutivo

Una domenica in famiglia, nella sua casa di Città della Pieve (Perugia), prima di affrontare la settimana decisiva per la formazione del nuovo governo. Così il presidente incaricato Mario Draghi ha trascorso le ultime ore prima di rituffarsi nel vortice del secondo giro di consultazioni. Dal canto suo il premier uscente, Giuseppe Conte, precisa le sue intenzioni circa il nuovo esecutivo e si dice indisponibile a giocare un ruolo in prima persona. Sul fronte della lotta al Covid l’Italia si sveglia oggi 8 febbraio quasi tutta in zona gialla, salvo alcune mini zone rosse locali. Serviranno a bloccare sul nascere la diffusione delle varianti del virus.

La sfida di “Super Mario”

Dopo aver incassato quasi tutti sì nel primo giro di consultazioni, il presidente del Consiglio incaricato vuole ora definire il perimetro della maggioranza. La seconda tornata di incontri, stavolta a ritmi più serrati, servirà a Mario Draghi per illustrare nel dettaglio quale sarà il suo piano di azione in vista della formazione del governo. Il premier in pectore dovrebbe anche confrontarsi con le parti sociali. Un dialogo molto atteso da imprese e sindacati, anticipato da Draghi subito dopo aver ricevuto il mandato dal Colle ma per ora senza convocazione ufficiale.

Il calendario delle consultazioni

Nel pomeriggio di oggi 8 febbraio Draghi incontrerà i piccoli partiti. Dalle 15, con il gruppo Misto della Camera fino alle 17.30 con le Autonomie: in mezzo il Movimento italiani all’estero, Azione, +Europa, i radicali, Noi con l’Italia, Cambiamo e Centro democratico. Martedì 9 febbraio i primi a sedersi di nuovo al tavolo con Draghi saranno i cosiddetti “responsabili”, il gruppo di Europeisti-Maie-Centro democratico nato al Senato dopo le dimissioni di Conte. Poi Leu, Italia viva, Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia e Lega. Chiuderà, come sempre, il M5S, forse ancora con Beppe Grillo come capodelegazione.

La date per il varo del governo

A quel punto il quadro potrebbe essere chiaro e l’ex banchiere centrale farà la sintesi finale, recandosi al Quirinale mercoledì 10 febbraio, se non già domani sera. Il giuramento del governo Draghi potrebbe essere effettuato entro venerdì prossimo 12 febbraio. Mentre la fiducia del Parlamento potrebbe anche arrivare la settimana successiva, dopo il 14 febbraio. In ogni caso, secondo la prassi dell’alternanza, il primo voto dovrebbe essere al Senato.

Conte apre al premier ma resta a distanza

Dal canto suo il premier uscente Giuseppe Conte ha parlato in un’assemblea congiunta dei gruppi M5S. L’ex premier avrebbe fatto un’apertura all’esecutivo di Mario Draghi. “Non è il momento dell’auto-isolamento, non possiamo trascurare il bene del Paese”, ha spiegato Conte. Il quale, tuttavia, ha sottolineato di “non volere entrare nell’esecutivo”. “Noi abbiamo una grande responsabilità verso il paese ma non dimentichiamo chi collabora lealmente e chi lo fa in modo irresponsabile” ha detto ancora Conte. “Sappiamo chi ci ha voltato le spalle ed ora cerca di entrare per lucrare qualche vantaggio. Si cercherà di porre condizioni tali che alcuni soggetti non potranno più rimanere al tavolo. Ma noi, invece, al tavolo dobbiamo rimanere perché dobbiamo dare una prospettiva al paese e altre soluzioni diverse ora non ci sono”.

Italia zona gialla

L’Italia, intanto, si risveglia oggi 8 febbraio quasi tutta in zona gialla. Con regole e misure meno rigide per gran parte del territorio nazionale. Sulla base dei report Covid diffusi dall’Istituto superiore di sanità con l’indice Rt che si attesta a 0.84 saranno in zona gialla 17 regioni. Vale a dire Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto. Zona arancione, invece, per la Provincia Autonoma di Bolzano  – che però grazie a una specifica nuova ordinanza regionale entra in lockdown -, Puglia, Sicilia, Umbria. Nessuna regione in zona rossa e zona bianca.

Micro zone rosse: ecco dove sono

Scattano tuttavia, per un paio di settimane, delle micro zone rosse per tenere sotto controllo la circolazione di varianti del virus. Da oggi fino al 21 febbraio in Umbria, nei comuni della provincia di Perugia e in quelli di Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo della Provincia di Terni, un’ordinanza della Regione prevede l’entrata in vigore delle misure più restrittive. In Toscana a causa della presenza di casi di variante brasiliana e sudafricana l’area di Chiusi nel senese sarà “in rosso” per una settimana. Chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado e l’ attivazione della didattica a distanza. Disposizioni “particolari” anche in Abruzzo, dove torna la didattica a distanza per le scuole superiori, mentre sarà zona rossa l’area di Tocco da Casauria. Infine in Sicilia, il presidente della Regione Nello Musumeci ha previsto già da venerdì scorso l’entrata in vigore della zona rossa per Tortorici nel messinese. Zona rossa in Molise, con restrizioni e misure più severe per 27 comuni. Lo stabilisce l’ordinanza firmata dal governatore Toma, che introduce la svolta per contrastare la diffusione del coronavirus.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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