Alla vigilia dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte (venerdì 6 novembre) la Regione Lazio corre ai ripari. Occorre affrontare urgentemente il crescere dei contagi e dell’emergenza coronavirus sul territorio. Secondo un’anticipazione del Messaggero, arriveranno presto tamponi obbligatori per tutti i cittadini laziali con più di 65 anni d’età. Si tratta dei test anti Covid, da ripetere una volta al mese. La decisione, riporta il quotidiano romano, scatterà nel Lazio in vista di un nuovo possibile picco di contagi.

Ogni giorno 2mila casi

Al momento i numeri dicono che, complessivamente, sul territorio regionale ci sono oltre 2mila nuovi casi di coronavirus al giorno. I dati della giornata del 4 novembre indicavano in 2.432 i nuovi contagi di Covid – su più di 26mila tamponi – di cui 1.247 a Roma. In totale le vittime sono state 34, i guariti 144. Il punto è che le autorità sanitarie prevedono il raggiungimento di un picco dei nuovi casi giornalieri a livello regionale a breve, vale a dire a metà novembre. Fra una settimana o poco più. Se così dovesse accadere il Lazio da zona gialla potrebbe anche correre il rischio teorico di passare – ma ci vorrebbe una determinazione del ministero della Salute – a zona arancione, ad esempio. Cioè a criticità più alta e quindi con misure restrittive maggiori che il coprifuoco notturno.

Chi farà il test

A prospettare il picco di metà novembre, i dati e le analisi fornite dall’Istituto Spallanzani. Dalla Regione è arrivata una determina, spiega il Messaggero, che prevede di garantire almeno un tampone al mese (antigenico o molecolare) a tutti gli anziani e ai soggetti fragili (disabili e cronici) in assistenza domiciliare. In totale 30mila persone, per la grandissima maggioranza (l’80%) sopra i 65 anni. Entro la fine del mese la Regione Lazio dovrebbe approvare, inoltre, un’altra determina per organizzare un sistema di tamponi domiciliari e obbligatori per tutti gli over65. “Il rapporto tra positivi e i tamponi è al 9%, mentre il valore Rt in calo a 1.29 – ha detto l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato -. Aldilà dei colori delle fasce quello che conta è mantenere alta l’attenzione e raffreddare la curva. È ancora una fase tutta in salita e sarà lunga”.