Sarebbe meglio salutarsi portando la mano sul cuore. E non toccandosi i gomiti l’uno con l’altro. È il consiglio dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ripreso dall’economista Diana Ortega (la foto in alto è tratta dal suo account @DianaOrtegaG). Lunedì 14 settembre lo ha replicato su Twitter lo stesso Direttore Generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Secondo Ghebreyesus – si legge sempre nel tweet – con il saluto tramite il gomito “la distanza di sicurezza non viene mantenuta. Il virus può essere trasmesso attraverso la pelle”. In buona sostanza, per quanto sia ormai in voga come saluto comune in tempi di Covid, il gesto del darsi il gomito non consente di osservare, tra i due soggetti, la dovuta distanza di sicurezza, consigliata per evitare il contagio da Covid-19, ovvero il famoso metro di distanza.

A nulla vale, dunque, indossare la mascherina di sicurezza tra le parti, sebbene questa riduca sostanzialmente la possibilità di trasmissione del virus. In realtà, soprattutto in Occidente e in Italia, secondo le statistiche, pare che il tocco con il gomito abbia sostituito di gran lunga la stretta di mano e il più affettuoso bacio in guancia tra i conoscenti.

Ma la mano sul cuore, suggerita dall’Oms, non è l’unica via di saluto che si sta seguendo nel mondo come alternativa sicura. In India è tornato in auge il namastè, espressione di saluto accompagnata dal gesto di giungere le mani al petto. O ancora, a Wuhan e in gran parte della Cina, si era diffuso in piena pandemia il saluto con i piedi, chiamato successivamente “Wuhan shake“.