“Nella settimana di confronto a Villa Pamphili con le parti sociali è stato corale l’appello a ridurre la burocrazia e far correre il Paese. Noi siamo sempre convinti di questa priorità e l’abbiamo realizzata con un decreto che semplifica, velocizza, digitalizza, sblocca una volta per tutte i cantieri e gli appalti“. Così, martedì 7 luglio il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a palazzo Chigi. Il premier è convinto che il provvedimento approvato “è il trampolino di lancio di cui l’Italia ha bisogno in questo momento”.

Le opere strategiche

“In Consiglio dei ministri abbiamo approvato l’elenco di 130 opere strategiche. A queste aggiungiamo quelle per Cortina e quelle di competenza di altri ministeri. Come sanità, carceri, polizia”, ha aggiunto il premier. Tra le opere strategiche, il premier ha citato “la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania-Messina, la Pescara-Roma, la Pescara-Bari, la Venezia-Trieste, la Gronda, la Ionica, l’ampliamento della Salaria, la Pontina”.

I poteri dei commissari

“Diamo poteri regolatori a tutte le stazioni appaltanti – ha spiegato Conte -: non serve necessariamente un commissario per procedere velocemente. Tuttavia prevediamo che in casi complessi sia possibile nominare commissari sulla scia di Expo e del Ponte Genova“. L’intenzione del governo è quella di “mettere ordine”.

Sentenze brevi, opere rapide

“Le opere non si bloccheranno più”, ha aggiunto il premier. Perché “i procedimenti amministrativi” saranno “con sentenza breve” e “le stazioni appaltanti” procederanno “anche in presenza di contenzioso. Oggi si blocca tutto, non succederà più”, ha sottolineato Conte. Basta, dunque, con le “attese infinite” perché la Pubblica amministrazione potrà “esporre una volta sola le ragioni che giustifichino il non accoglimento” delle istanze e “chi non risponde in tempo non potrà più intervenire”.

“L’Italia deve correre”

“Offriamo una strada a scorrimento veloce, un rapporto leggero a portata di click fra le persone e lo Stato.- ha sottolineato Conte -. Alziamo il limite di velocità, l’Italia deve correre ma alziamo anche gli autovelox: non vogliamo offrire spazio a appetiti criminali che alterano la concorrenza e fanno guadagni indebiti”.