Il sito dell’Inps è stato temporaneamente chiuso oggi 1 aprile. È andato in tilt a causa della forte pressione di centinaia di migliaia di domande online. Richieste dei lavoratori autonomi per ottenere il bonus da 600 euro assegnato dal governo. Da oggi infatti, essendo possibile presentare le domande, si è scatenata la prevedibile corsa al clik. Nella convinzione che presentando immediatamente le pratiche online si possa usufruirne sicuramente.

In realtà, come ha poi specificato l’Inps, non occorre affrettarsi. Ciò perché le domande possono essere presentate senza restare penalizzati per alcun motivo durante tutto l’arco temporale dell’emergenza coronavirus. Cioè, sostanzialmente, ancora per settimane.

Stamattina però è successo qualcosa di grave. Diversi utenti hanno segnalato di avere avuto accesso a dati personali differenti dai propri, entrando nell’area riservata del sito Inps.it. L’Inps a metà giornata adotta la soluzione più drastica. Sul sito viene lanciato il messaggio che il servizio non è disponibile e cessa ogni possibilità di operare.

E il presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, subito dopo ha provato a spiegare. “Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker. Questa mattina si sono sommati ai molti accessi, che hanno raggiunto le 300 domande al secondo, e il sito non ha retto. Per questo abbiamo ora sospeso il sito”.

Dopo il congelamento, il portale ripartirà con orari differenziati a seconda degli utenti. “Lo riapriremo – dettaglia al Tg1 – dalle 8.00 alle 16.00 per patronati e consulenti e dalle 16.00 per i cittadini”. Rassicurazioni che però si scontrano con quanto segnalano molti utenti. I quali dalle 10.30 circa lamentano anche “scambi di persona” con accessi che risultano effettuati con nomi diversi da quelli reali dei richiedenti.

Molti contribuenti, accedendo all’area personale di Inps.it, hanno ricevuto i dati di altri cittadini