La pandemia del coronavirus sta correndo. In tutto il mondo. L’allarme arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Nel mondo si superano 340 mila casi di contagio ufficiali. Probabilmente sono molti di più. Secondo i dati dell’epidemia resi pubblici dalla statunitense Johns Hopkins University, i guariti sono quasi 99 mila, i morti 14.700. Oltre un miliardo di persone di oltre 50 Paesi nel mondo devono restare a casa.

In 4 giorni 100 mila contagiati in più

“Ci sono voluti 67 giorni per arrivare ai primi 100mila contagi, 11 giorni per 200mila e 4 giorni per 300mila”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Il personale sanitario può svolgere efficacemente il proprio lavoro solo quando può lavorare in sicurezza – ha precisato -. Continuiamo a ricevere notizie allarmanti da tutto il mondo di un gran numero di contagi tra gli operatori sanitari”.

Priorità alla protezione dei medici

“Anche se facciamo tutto il resto nel modo giusto, se non diamo la priorità alla protezione degli operatori sanitari, molte persone moriranno perché l’operatore sanitario che avrebbe potuto salvare loro la vita è malato”, ha aggiunto.

Muore un italiano al Parlamento Ue

In Europa, intanto, un impiegato del Parlamento europeo – italiano di 40 anni -, è morto dopo aver contratto il coronavirus. Numerosi membri della Commissione, del Consiglio e del Parlamento, sono stati infettati, tra questi anche il capo negoziatore della Ue per la Brexit inglese, Michel Barnier. Il primo test effettuato da Angela Merkel per rilevare il contagio da coronavirus è risultato negativo. Lo ha riferito all’agenzia dpa il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert.

I paesi in lockdown nel mondo

Almeno 34 Paesi o territori, fra cui l’Italia, la Francia, l’Argentina, l’Iraq, la California, il Ruanda, e da oggi anche la Grecia, hanno imposto misure obbligatorie a un totale di 659 milioni di persone. Altri Paesi hanno proposto limitazioni di movimento, ma senza misure coercitive, per 228 milioni di persone. Il coprifuoco notturno è applicato in dieci Paesi, per oltre 117 milioni di persone. Secondo i conti dell’agenzia, dieci milioni di abitanti sono bloccati nelle loro città, dove non si può entrare né uscire, in Bulgaria, Kazakhstan e Azerbaidjan.

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)