Primo piano

Coronavirus in Italia, dove arriverà e tra quanto: tutti si preparino

Prima la Lombardia con i casi di Codogno nello scorso weekend, poi il Veneto, quindi l’Emilia Romagna. Il nuovo coronavirus, covid-19, fa paura. Perché essendo un virus di tipo nuovo non ne conosciamo tutti gli sviluppi anche se apparentemente sembra una forte influenza. Dobbiamo maturare gli anticorpi e non esiste ancora un vaccino.

Conta, allora, la prevenzione. Da questo inizio di settimana il Nord, e Milano in particolare, si blinda. Dal Piemonte all’Alto Adige misure di prevenzione straordinarie: scuole e università chiuse tutta la settimana. Locali e pub con orari ridotti. Raccomandazione delle autorità di salvaguardare gli anziani sopra gli 80 anni. Sono loro infatti le persone più a rischio.

Continuerà a dilagare a macchia d’olio il coronavirus? I contagi fin dove arriveranno, in tutta Italia? È facile immaginare che dal Nord il virus si propaghi verso Sud. Ma in realtà si sta cercando di isolare le “zone rosse”, soprattutto a cavallo fra Lombardia e Veneto. Lì, in 11 comuni, ci sono già 50 mila abitanti in una sorta di quarantena. Stanno più in casa che fuori. A Vo’ Euganeo, in particolare, paese del Padovano, ci sono militari e carabinieri a presidiare i varchi.

La speranza è dunque quella che si riesca a creare una cintura di sicurezza per arginare il dilagare dei contagi nel resto d’Italia. Al Centro e al Sud, intanto, ci si prepara. In Basilicata scatta la quarantena per gli studenti fuori sede che rientrano dal Nord. In Calabria si è chiesto a chi arriva dal Nord di sottoporsi a quarantena e avvertire le autorità sanitarie.

Ricordiamo che se si ha febbre, tosse o polmonite non si deve precipitarsi al Pronto soccorso. Ma restare a casa e chiamare il medico, o il 1500, il numero del ministero, e attendere istruzioni.

Dal canto suo, però il commissario straordinario Angelo Borrelli rassicura tutti. “Nel nostro Paese c’è sicurezza e gli stranieri possono venire tranquillamente”, ha detto oggi 24 febbraio . “La situazione – aveva detto in mattinata a Borrelli a SkyTg24 – è assolutamente sotto controllo per quanto riguarda le cure. Con queste misure di contenimento ci auguriamo di fermare il contagio”. “Non c’è nessuno senza assistenza sanitaria e senza il supporto della protezione civile”, ha assicurato il commissario per l’emergenza poco prima di fare il punto sul numero dei contagiati, auspicando che “con le misure prese si possa limitare il contagio”. “Noi italiani – ha aggiunto – passiamo come un paese di indisciplinati, ma siamo molto ordinati quando c’è da rispettare delle precauzioni che riguardano la salute di tutti”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio