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Italia, le pensioni dei nonni salvano dalla povertà oltre 7 milioni di famiglie

Per quasi 7 milioni e 400 mila famiglie con pensionati, i trasferimenti pensionistici rappresentano più dei tre quarti del reddito familiare disponibile. Nel 21,9% dei casi le prestazioni ai pensionati sono l’unica fonte monetaria di reddito (oltre 2 milioni e 600 mila di famiglie)”.

A rilevare i dati è l’Istat che ha confermato, in base a dati del 2017, che “la presenza di un pensionato all’interno di nuclei familiari ‘vulnerabili’ (genitori soli o famiglie in altra tipologia) consente quasi di dimezzare l’esposizione al rischio di povertà“.

Nel 2018, i pensionati erano circa 16 milioni, per un numero complessivo di trattamenti pensionistici erogati pari a poco meno di 23 milioni  -sottolinea l’Istat -. La spesa totale pensionistica (inclusa la componente assistenziale) nello stesso anno raggiunge i 293 miliardi di euro (+2,2% su variazione annuale)”.

Il peso relativo della spesa pensionistica sul Pil si attesta al 16,6%, valore appena più alto rispetto al 2017 (16,5%). E segna un’interruzione del trend decrescente osservato nel triennio precedente”. Il 36,3% dei pensionati riceve ogni mese meno di 1.000 euro lordi, il 12,2% non supera i 500 euro”.

“Un pensionato su quattro (24,7%) si colloca, invece, nella fascia di reddito superiore ai 2.000 euro”. L’Istat in base a dati del 2018 definisce “ampia la disuguaglianza di reddito tra i pensionati: al quinto con redditi pensionistici più alti va il 42,4% della spesa complessiva”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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