Cervellotica. Quale aggettivo migliore per descrivere la mostra di Jan Fabre (1958, Anversa), aperta fino al 9 febbraio 2020 a Palazzo Merulana a Roma? Non perché sia di difficile comprensione, ma solo perché i temi principali dell’iniziativa sono rappresentati dal cervello e dal rapporto tra arte e scienza, i quali, per altro, hanno da sempre affascinato l’artista belga. In esposizione vi sono opere d’arte che rispondono a vari linguaggi artistici: video, sculture in bronzo e in cera, oltre a disegni scelti appositamente da Fabre per fondersi in maniera delicata con la collezione d’arte novecentesca di Elena e Claudio Cerasi.

Di fatto The Rhythm of the Brain – questo il titolo della personale a cura di Achille Bonito Oliva e Melania Rossi – presenta oltre trenta opere mai esposte in Italia che si sviluppano in due capitoli: l’uno si concentra su un dialogo diretto con la collezione permanente ed il suo percorso espositivo; l’altro consiste nell’esposizione di alcuni lavori realizzati insieme a Giacomo Rizzolatti, un neuroscienziato che ha scoperto e studiato i neuroni specchio.

Jan Fabre, Jumping brain legs, 2009 Photographer: Pat Verbruggen Copyright: Angelos bvba

Perché soffermarsi proprio su questo organo umano? Perché Fabre lo concepisce come sede del pensiero, dell’azione e dell’elaborazione, nonché come motore della creatività e della metamorfosi. Egli intende trovare il punto di connessione tra le opere in collezione e la propria produzione, che presto individuerà nel ritmo che – come un ponte – collega l’arte alla vita e viceversa. Questo ritmo è il suono del traffico di impulsi che si generano continuamente nel nostro corpo e senza che ce ne accorgiamo.

L’approccio dell’autore de L’uomo che dirige le stelle – la scultura in bronzo dorato che campeggia nella sala principale al secondo piano del museo – è a dir poco scientifico nei confronti della realtà: da un lato c’è sempre la ricerca, l’indagine e l’interrogativo aperto; dall’altra c’è la volontà di dare forma e concretezza all’astrazione dell’opera. Jan Fabre viene definito da Achille Bonito Oliva un artista totale, in grado di combinare linguaggi e discipline diverse. Tale capacità gli consente di porsi domande, di studiare e sperimentare a tal punto da poter intraprendere la giusta strada nell’arte. E questo vale anche per la scienza.

The Rhythm of the Brain è nata dalla collaborazione con Romaeuropa Festival 2019 e grazie al sostegno di Flanders State of the Art e della Galleria Magazzino.

 

Jan Fabre

The Rhythm of the Brain

A cura di Achille Bonito Oliva e Melania Rossi

Dall’11 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020

Palazzo Merulana

Via Merulana, 121

Roma

06 39967800

info@palazzomerulana.it

Per info e costi biglietti: www.palazzomerulana.it