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Luca Maroni racconta i vini del 2020 nel suo nuovo annuario

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Luca Maroni, analista sensoriale di fama internazionale, presenta il nuovo annuario dei vini del 2020. Le migliori etichette da lui degustate nel corso di questi 12 mesi, racchiuse nell’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2020.

Il lancio dell’annuario è soltanto un anticipo dei vini che saranno in degustazione durante l’evento capitolino in programma dal 13 al 16 febbraio 2020 Salone delle Fontane all’Eur . Luca Maroni durante l’incontro svoltosi all’Elizabeth Unique Hotel presso il suo bistrot Donna ha coinvolto i presenti in un’affascinante analisi sensoriale e ha raccontato in anteprima le realtà d’eccellenza del patrimonio vitivinicolo italiano, dai vini ai produttori dediti al loro lavoro che, ogni giorno, con pazienza e amore si adoperano per realizzare al meglio i propri prodotti, “con una gioia nell’anima e una tensione alla qualità che pare non aver mai fine”.

I migliori vini Italiani 2020

I vini degustati nell’annuario 2020 sono per la maggior parte del 2017 e del 2018 e hanno dimostrato una qualità eccezionale, ricca nel frutto, nei profumi, nella concentrazione. Infatti, Luca Maroni ha incoronato i rossi del 2017 come i migliori che siano stati prodotti dal 1985 a oggi. “In questi anni – spiega Maroni – il vino si sta evolvendo grazie alla produzione di uve sempre più sostanziose e sempre meglio trasformate enologicamente dai produttori, con un maggior valore intrinseco qualitativo. In più, l’impatto sensoriale si fa ancor più netto rispetto al passato.

La parola d’ordine è: profumo, profumo, profumo! Si berrà sempre più con il naso perché a fare la differenza sono già gli aromi e i sentori che assumono una consistenza quasi palpabile.In più la vendemmia di quest’anno ha espresso una grande qualità delle uve anche se non ha abbondato in quantità.

Ho seguito con costanza tanti produttori e sono stato felice di vedere che molti hanno compiuto grandi investimenti e studi per produrre vini sempre migliori. Mi sono trovato a far loro i complimenti per il grande lavoro svolto: hanno dato vita a prodotti di grande valore che ho avuto il piacere di commentare e valutare. Ma la cosa più bella è stata il loro entusiasmo che cresce ogni anno di più.” Appuntamento quindi, dal 13 al 16 febbraio 2020 con l’evento nazionale “i Migliori Vini Italiani” in cui si potranno degustare i vini premiati nel favoloso spazio del Salone delle Fontane all’EUR!

Il metodo Luca Maroni

La qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore, effetto della sua composizione analitica assolutamente virtuosa. Tre i parametri che determinano detta qualità: la consistenza, l’equilibrio, l’integrità del gusto aroma del vino. La consistenza è il volume espressivo del vino, determinato dalla sua ricchezza in estratto secco; l’aspetto quantitativo della qualità, la persistenza e la longevità potenziale del vino. L’equilibrio è l’armonia fra i componenti, l’opportuno dosaggio fra le sostanze compositive tale che il gusto del vino risulti all’assaggio tanto morbido quanto acido+amaro. L’integrità è l’assenza nel gusto-aroma del vino di difetti di trasformazione enologica (sulfureo, acetoso, lattoso, svanito, legnoso) e di ossidazione. La qualità, la purezza, la fragranza dei componenti del vino esprimono la caratura tecnica e la longevità potenziale del vino. Tanto più consistente, equilibrato e integro il gusto del vino in esame, tanta più piacevole il suo gusto-aroma, tanto più alta la sua qualità organolettica e compositiva. La valutazione dell’Indice di Piacevolezza (IP) di qualsiasi vino si ottiene allora assegnando un punteggio da 1 a 33 ad ognuno dei 3 parametri determinanti la qualità: consistenza, equilibrio, integrità: per questo il massimo è 99.

Applicando tale metodo, facile da apprendere, diretto ed immediato eppure di rigorosa impostazione scientifica, ogni individuo è in grado di decodificare le sensazioni olfattive e gustative suscitate da un vino valutando la qualità della sua analitica essenza. Infatti secondo Luca Maroni “Se un vino non genera piacevolezza all’assaggio, la colpa non è di chi lo assaggia perché non sa degustare, la colpa è del vino giacché qualitativamente, analiticamente carente. Qualsiasi individuo infatti, valutando la piacevolezza del sapore di qualsiasi bevanda o alimento, di esso valuta la sua qualità analitica pura.”

Volendo esprimerlo con una proporzione eccola qui: QUALITÀ ANALITICA ALTA: SAPORE PIACEVOLE = QUALITÀ ANALITICA BASSA: VINO SPIACEVOLE. (la qualità analitica alta sta al sapore piacevole come la qualità analitica bassa sta a un vino spiacevole)

Photo Credit Uff Stampa Luca Maroni

Sofia Petti

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