Ben 24 “facilitatori” interni, ossia il “Team del Futuro” del Movimento Cinque Stelle. È la nuova squadra di collaboratori – alcuni storici come Emilio Carelli, Dino Giarrusso, Paola Taverna e l’ex ministro Danilo Toninelli – che Luigi Di Maio ha presentato a Roma il 15 dicembre, al Tempio di Adriano. Obiettivo: dare a M5S dei referenti tematici, con un programma per i prossimi tre anni, per riorganizzare la “macchina” del Movimento.

“Con questo evento possiamo chiudere un primo step di un processo di riorganizzazione partito quasi un anno fa e non è stato semplice – ha detto Di Maio -. L’anno che sta per concludersi è quello in cui il Movimento ha raggiunto i dieci anni. Siamo l’unica forza politica che fa decidere direttamente agli iscritti, anche se formare il governo. Gli unici a concepire un programma partecipato, per farlo diventare un programma di governo”.

“Grazie alla nascita del ‘Team del Futuro’ permettiamo al Movimento di pensare ai prossimi dieci anni, affrontando la complessità del periodo che stiamo vivendo”, ha proseguito il capo politico M5S. La squadra dei facilitatori è stata votata online dai militanti pentastellati sulla piattaforma Rousseau. “Entro la terza settimana di gennaio avremo i facilitatori regionali – ha spiegato ancora Di Maio -, che sono il secondo step della riorganizzazione”. Poi dopo questa seconda fase sarà la volta degli “Stati Generali del Movimento per progettare i prossimi vent’anni dell’Italia”.

“A gennaio, quando dovremo mettere mano a un nuovo accordo di governo, il ruolo di questo team sarà fondamentale”, ha assicurato il capo politico 5 Stelle. “Noi siamo gli unici che continuano a parlare di temi in questo Paese. Il dibattito si tiene per lo più sui modi e non sui temi. Noi sempre gli unici che continuano a parlare delle singole questioni, che non bisogna salvare i banchieri ma i risparmiatori“.

Il capo politico dei Pentastellati ha poi espresso un suo sentire personale. “In questi anni mi sono sentito molto solo e quando sei solo prendi le decisioni da solo perché è difficile condividerle. Da oggi condividere anche le scelte di governo sarà più facile e sarà quello che cambierà il Movimento nei prossimi 10 anni. Questo non è un punto di arrivo ma un punto di partenza, la nostra grande sfida”.